Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



II.1 - POC Mo.W - Relazione illustrativa
Premessa | Rapporti con gli strumenti di pianificazione sovraordinati | Obiettivi generali | Contesto territoriale | Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica | Il progetto per la città pubblica | Il progetto per la città costruita | Rapporto preliminare | Elaborati costitutivi

 

Il progetto per la città costruita

Interventi sul sistema infrastrutturale
La ricucitura del sistema stradale | La qualificazione della viabilità esistente | Reperimento di parcheggi di urbanizzazione secondaria | Interventi sulle sedi stradali esistenti
 
Le norme di trasformazione dei tessuti:
Obiettivi principali | Aree di intervento | Aree di trasformazione diffusa e puntuale (A1) | Aree di trasformazione con esigenze di disegno urbano coordinato (A2) | Aree di riequilibrio delle dotazioni territoriali (A3) | Livelli di intervento (Aree A.1) | Livello L1 - della conservazione | Livello L2 - della trasformazione conservativa | Livello L3 - della trasformazione | Livello L4 - della sostituzione edilizia | Le modalità perequative

 

Interventi sul sistema infrastrutturale
 

La qualificazione della viabilità esistente:
Interventi sulle sedi stradali esistenti
 
Un altro problema affrontato è relativo ai criteri di intervento sulle sezioni stradali esistenti, con particolare attenzione ad alcuni obiettivi:

  • garantire una adeguata disponibilità di sosta lungo strada, recuperando al contempo gli spazi necessari per garantire, in sicurezza, la mobilità lenta su ciascun asse stradale;

  • migliorare la sicurezza e la qualità delle sedi stradali, intervenendo sulle pavimentazioni, sulla identificazione degli spazi e degli usi, sull'arredo e sulla illuminazione;

  • garantire la possibilità di integrazione del progetto sulla sezione stradale pubblica con le trasformazioni private dei singoli lotti, nel momento in cui queste si concretizzano.

Le sezioni stradali esistenti, salvo alcune eccezioni (via Nobili, e per limitate porzioni via De' Gavasseti e via Della Chiesa), generalmente non superano quasi mai i 10 m. lineari, misurati da limite a limite dei lotti privati (edifici, o recinzioni).
 
Nella ricerca degli obiettivi sopra ricordati, per le condizioni geometriche esistenti, e nella necessità del rispetto delle normative vigenti in materia, tale sezione consente con notevoli difficoltà il mantenimento del doppio senso di circolazione: mantenimento peraltro che - quando necessario - inevitabilmente va a discapito della mobilità pedonale e/o della sosta.
 
Una ipotesi di sezione a senso unico, viceversa, appare ragionevolmente praticabile, non solo per utilizzare meglio le caratteristiche intrinseche delle singole sezioni stradali, ma in generale per l'impianto urbanistico del tessuto, fondato su una maglia a scacchiera regolare che consente, pure in questa ipotesi, di raggiungere qualunque punto senza eccessivi allungamenti del percorso.
 
Il senso unico di circolazione, che presenta una corsia di transito mai inferiore a mt. 3.50, dunque adatta anche per un traffico veicolare pesante, consente di avere sempre almeno un passaggio pedonale su un lato della strada, nonché due stalli di sosta in linea (a sinistra e a destra della corsia di transito), oppure - a seconda delle situazioni - uno stallo disposto a lisca di pesce (o a pettine, quando possibile).
 
Laddove sia invece necessario mantenere il doppio senso di circolazione, si potrà optare per una soluzione di solo transito (passaggi pedonali su ciascun lato della strada, oltre alle due corsie); oppure dedicare un lato alla sosta in linea, mantenendo il passaggio pedonale sul lato opposto.
 
Tali considerazioni valgono e vengono fatte con riguardo alla sola sezione stradale di proprietà pubblica, che ad oggi è l'unica disponibile e certa per un progetto di intervento.
 
Infatti le aree di bordo, di proprietà privata, si relazionano con la sede stradale pubblica in modi assai diversi: con separazione netta (recinzione, o edificio), o viceversa senza soluzione di continuità e con diversi gradi di integrazione (spesso, ad esempio, la sosta avviene su aree in parte pubbliche ed in parte private).
 
A questo bisogna aggiungere che le trasformazioni dei singoli lotti, quando avverranno, avverranno in modo casuale, a macchia di leopardo, con modalità e tempistiche non preventivabili.
 
Esclusa a priori qualsiasi azione di esproprio, è evidente come in questo quadro le uniche aree effettivamente disponibili siano quelle già di proprietà pubblica, che tuttavia rappresentano una parte dello spazio percepito della strada; spazio che, come già si è evidenziato, va considerato in un sistema più articolato, non potendo prescindere dalle aree cortilive limitrofe, o comunque da porzioni di lotti privati che ne completano la esperienza e la fruizione.
 
Per questo è fondamentale strutturare un processo di riqualificazione dell'esistente che possa agire, già nel medio termine e compatibilmente con le risorse disponibili, sulla sede/sezione stradale pubblica, incorporando tuttavia già nelle logiche dell'intervento le possibilità di integrazione ed espansione sui fronti privati.
 
Si potrà pertanto optare per soluzioni progettuali che intervengano sulla sezione stradale esistente mantenendola sempre complanare, così che, all'avvenire di successive trasformazioni dei lotti privati, oppure di particolari situazioni già esistenti, la sezione di progetto possa puntualmente modificarsi, integrandosi all'esistente senza la necessità di rifare manufatti appena realizzati, limitando dunque gli inevitabili problemi e costi che da questo deriverebbero.
 
A titolo esemplificativo, un caso ricorrente che si potrà incontrare nei processi di trasformazione dei singoli lotti sarà legato alla possibilità/necessità di integrare la sezione stradale pubblica esistente di una striscia di terreno su lotto privato, di larghezza variabile, da annettere alla parte pubblica al fine di ottimizzare la sezione stradale stessa.
 
Questo potrebbe ad esempio consentire di "trasformare" gli stalli in linea in stalli a pettine/a lisca di pesce, con conseguente incremento della disponibilità di posti auto pubblici, direttamente utilizzabili - ad esempio - dalle attività insediate nel lotto trasformato, quindi con beneficio tangibile ed immediato anche per la trasformazione privata; oppure potrebbe consentire la realizzazione o il semplice allargamento del passaggio pedonale.
 
In tale modo, ciascuna trasformazione contribuisce alla qualificazione della sede stradale, e all'incremento/miglioramento delle sue dotazioni e della sua fruibilità; finalizzando le richieste ad ogni specifica situazione.
 
Le norme di attuazione disciplinano nel merito le modalità ed i criteri relativamente alle dotazioni di parcheggi pubblici.


 
Interventi sul sistema infrastrutturale
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