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Il progetto per la città costruita
Le norme di trasformazione dei tessuti
Le modalità perequative
Le previsioni urbanistiche del POC di riqualificazione urbana risultano incentivanti rispetto alla situazione esistente: il maggior valore deriva dal mix funzionale, e può essere amplificato dal livello di trasformazione attuato dal singolo intervento.
Tale incentivo è ovviamente finalizzato a promuovere le trasformazioni, che costituiscono esse stesse il principale mezzo per il raggiungimento degli obiettivi di rigenerazione urbana dei tessuti interessati.
In altre parole, la trasformazione stessa, orientata al rispetto dei criteri ed alle regole disciplinate nella variante, è di per sé motore della riqualificazione: è infatti attraverso l'avvio delle singole trasformazioni urbanistiche ed edilizie che può essere raggiunto un obiettivo generale di riqualificazione del tessuto: da intendersi sotto diversi profili: urbanistico ed ambientale, ma anche economico e sociale.
Da ogni singola trasformazione deve derivare dunque un processo di qualificazione diffusa, riconoscibile sia nel beneficio pubblico (comunque derivante dalla trasformazione della parte privata), sia nella contribuzione diretta, in termini di oneri di riqualificazione, che ciascun intervento, in aggiunta agli oneri concessori previsti per legge, dovrà corrispondere al pubblico per la realizzazione delle opere pubbliche e delle dotazioni territoriali previste all'interno del POC MO.W, o nelle aree limitrofe.
Detti oneri di riqualificazione sono parametrati in funzione della superficie utile e delle destinazioni d'uso effettivamente realizzate nel progetto di trasformazione, e sono calcolati con le stesse modalità di calcolo di cui all'art. 14.1 del RUE vigente nonché dal relativo regolamento di attuazione approvato dal Consiglio Comunale con
deliberazione n. 38/2008
e n. 77/2010.
Tuttavia, in ragione del raggiungimento degli obiettivi generali, ed anche in applicazione di quanto previsto all'art. 7ter della LR 20/2000 e s.m. e dalle specifiche possibilità individuate dall'art. 30 della stessa legge per i POC di riqualificazione urbana, alle predette modalità di calcolo vengono applicati fattori di riduzione in funzione dei ambiti di applicazione; nonché, per le sole aree di tipo A.1, in relazione alle destinazioni d'uso ed ai livelli di intervento attuati in ciascun intervento di trasformazione.
Le norme identificano inoltre alcune situazioni a maggiore criticità sotto il profilo ambientale, per le quali nel medio periodo sono auspicabili operazioni di rilocalizzazione delle attività esistenti, compatibilmente con le esigenze delle aziende interessate e dei loro cicli produttivi. Per tali situazioni la normativa prevede specifiche modalità finalizzate a incentivare le operazioni di trasferimento e rilocalizzazione in altri ambiti produttivi.
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