Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



II.1 - POC Mo.W - Relazione illustrativa
Premessa | Rapporti con gli strumenti di pianificazione sovraordinati | Obiettivi generali | Contesto territoriale | Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica | Il progetto per la città pubblica | Il progetto per la città costruita | Rapporto preliminare | Elaborati costitutivi

 

Il progetto per la città costruita

Interventi sul sistema infrastrutturale
La ricucitura del sistema stradale | La qualificazione della viabilità esistente | Reperimento di parcheggi di urbanizzazione secondaria | Interventi sulle sedi stradali esistenti
 
Le norme di trasformazione dei tessuti:
Obiettivi principali | Aree di intervento | Aree di trasformazione diffusa e puntuale (A1) | Aree di trasformazione con esigenze di disegno urbano coordinato (A2) | Aree di riequilibrio delle dotazioni territoriali (A3) | Livelli di intervento (Aree A.1) | Livello L1 - della conservazione | Livello L2 - della trasformazione conservativa | Livello L3 - della trasformazione | Livello L4 - della sostituzione edilizia | Le modalità perequative

 

Le norme di trasformazione dei tessuti
 

Obiettivi principali
 
Le potenzialità del Villaggio Artigiano sono state più volte illustrate e discusse: costituivano i presupposti del Documento di indirizzoVisualizza il Documento di indirizzo per il Quadrante Urbano di Modena Ovest (in formato PDF)[PDF 3.875KB], e sono state riassunte al § 5.2: "Per la rigenerazione del Villaggio Artigiano" e seguenti.
 
Compito delle norme tecniche di attuazione è dunque quello di prefigurare un sistema di regole che guidi le trasformazioni nella direzione degli obiettivi preposti, che sono così sintetizzabili:

  • riconoscere un valore intrinseco nel tessuto, urbanistico ed edilizio, del Villaggio Artigiano: da confermare, rigenerare, valorizzare; immaginare dunque regole che consentano scelte di intervento sempre orientate ad una trasformazione fatta "con cura", il cui esito sia in continuità con l'esistente, senza tuttavia alcuna logica di vincolo, e non rinunciando a linguaggi architettonici e tecnologie edilizie contemporanei;

  • confermare la vocazione "artigiana": certo da ripensare ed aggiornare a 60 anni dalla nascita del Villaggio, con modalità, tecniche e strumenti dei giorni nostri, ma con l'idea che questo tessuto resti ancora un luogo "del lavoro": del fare, del creare, dell'inventare;

  • non dimenticare la dimensione del "villaggio", cioè fare sì che le trasformazioni vadano nella direzione di ricreare un senso di comunità locale, e più in generale di città in senso lato: da luogo specifico della produzione (quale non era in origine, ma quale attualmente è) a luogo possibile della vita e della frequentazione quotidiana;

  • incentivare il riutilizzo e la flessibilità degli usi per gli immobili esistenti, mediante l'inserimento di funzioni diverse tra loro compatibili;

  • semplificare, per quanto possibile, l'attuazione degli interventi; garantire modalità di attuazione diretta, nel rispetto della singola autonomia dei lotti che compongono il tessuto, e degli obiettivi di riqualificazione degli spazi pubblici;

  • recuperare dall'insieme delle trasformazioni le risorse, dirette o indirette, per la realizzazione degli interventi pubblici, attraverso su sistema di regole certe e trasparenti.

Per gli ambiti produttivi interessati, ed in particolare per il Villaggio Artigiano, considerato quale tessuto insediativo tipico del processo di sviluppo produttivo modenese avviatosi nella prima fase del secondo dopoguerra, le principali politiche di trasformazione sono perlopiù quelle di una riqualificazione diffusa e puntuale del tessuto edilizio stesso, che ne confermi in sostanza la tipologia e ne promuova la rigenerazione specialmente in rapporto alle esigenze degli adattamenti alla nuova economia della conoscenza, della creatività e delle produzioni immateriali, quali vengono a caratterizzare l'artigianato innovativo.
 
E' quindi previsto il generale mantenimento dell'impianto urbanistico e degli isolati urbani tradizionali, con la loro tipicità del tessuto edilizio, entrambe visti come un episodio caratteristico e identitario per la storia moderna della città; però con la riqualificazione delle singole strutture edilizie, che naturalmente devono essere aggiornate e adeguate ad accogliere un mix funzionale più ricco, più attuale, e con caratteri di maggiore urbanità.
 
In tale processo di attualizzazione, il mantenimento dell'originario carattere di episodicità e di occasionalità dell'ex Villaggio Artigiano, derivante da un insediamento spontaneo ed eterogeneo, è considerato un fattore positivo importante per conseguire una rigenerazione urbana che sia intrinsecamente capace di restituire risultati di vivacità, interazione e pratica sociale: così da ritrovare e rafforzare nuovi valori di comunità del Villaggio stesso.


 
Interventi sul sistema infrastrutturale
La ricucitura del sistema stradale | La qualificazione della viabilità esistente | Reperimento di parcheggi di urbanizzazione secondaria | Interventi sulle sedi stradali esistenti
 
Le norme di trasformazione dei tessuti:
Obiettivi principali | Aree di intervento | Aree di trasformazione diffusa e puntuale (A1) | Aree di trasformazione con esigenze di disegno urbano coordinato (A2) | Aree di riequilibrio delle dotazioni territoriali (A3) | Livelli di intervento (Aree A.1) | Livello L1 - della conservazione | Livello L2 - della trasformazione conservativa | Livello L3 - della trasformazione | Livello L4 - della sostituzione edilizia | Le modalità perequative
 
 
 
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