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Il progetto per la città costruita
Le norme di trasformazione dei tessuti
Aree di intervento:
Aree di trasformazione diffusa e puntuale (A1)
Sono ascrivibili a questa categoria quelle porzioni di tessuto che derivano dal primo processo di urbanizzazione, a partire dagli anni '50, e che sono costituite in prevalenza da opifici che occupano un proprio lotto di pertinenza, di dimensioni generalmente inferiore ai 2.500 mq. di superficie fondiaria.
E' quasi sempre leggibile uno stretto rapporto tra edificio, strada pubblica e spazi cortilivi; le tipologie edilizie sono riconducibili a pochi ricorrenti casi (capannone singolo direttamente, capannone con antistante edificio adibito ad alloggio e/o uffici).
Ciascun lotto è indipendente da quelli limitrofi, pur essendo chiaramente ricorrenti e riconoscibili alcune regole morfologiche e di impianto: condizione che contribuisce a conferire quel carattere di episodicità e al tempo stesso di identità al tessuto del Villaggio Artigiano.
In tali ambiti, sui singoli lotti, e sulle relative unità edilizie, sono previsti e sempre consentiti, a libera scelta del soggetto attuatore, quattro diversi livelli di intervento
edilizio (di cui al successivo § 7.2.3 "Livelli di intervento (Aree A.1)") che hanno contenuti crescenti di trasformazione, comunque sempre finalizzati alla riqualificazione dei tessuti esistenti.
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