Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



II.1 - POC Mo.W - Relazione illustrativa
Premessa | Rapporti con gli strumenti di pianificazione sovraordinati | Obiettivi generali | Contesto territoriale | Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica | Il progetto per la città pubblica | Il progetto per la città costruita | Rapporto preliminare | Elaborati costitutivi

 

Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica

Per il progetto della città pubblica:   Limitata presenza di aree pubbliche e di aree libere da edificazione | Potenzialità di trasformazione delle aree del Cavalcavia | La realizzazione del Viale del Cimitero | Le condizioni del tracciato ferroviario
 
Per la rigenerazione del Villaggio Artigiano:   Composizione proprietaria | Immobili: utilizzi, consistenza, flessibilità | Nuove forme di imprenditorialità | Attività a forte criticità ambientale | Spazi pubblici esistenti, spazi aperti
 
Previsioni e vincoli urbanistico/ambientali

 

Per il progetto della città pubblica
 

Potenzialità di trasformazione delle aree del Cavalcavia
 
La condizione proprietaria e di utilizzo delle aree del nucleo centrale (come descritta al § 4.1.2: "Nucleo centrale, del Cavalcavia") è particolarmente favorevole ad innescare - anche in tempi brevi - importanti ipotesi di trasformazione.
La pianificazione vigente, se dal punto di vista delle capacità edificatorie e delle destinazioni dell'uso previste consente una ampia flessibilità, non coglie appieno questa condizione, in particolare sulla porzione ad ovest della ferrovia.
 
Al tempo stesso, non prefigura alcun risultato "d'insieme" nella trasformazione di queste aree, che viceversa costituiscono il cuore della rigenerazione urbana del Quadrante Ovest, soprattutto con riferimento alla costruzione della "città pubblica".


 

La realizzazione del Viale del Cimitero
 
Il tratto del Viale del Cimitero ricadente all'interno del perimetro della variante è quello relativo alle aree a sud della ferrovia, ed è il tratto la cui attuazione appare più problematica.
 
Infatti, mentre le aree a nord sono di proprietà pubblica in virtù della stipula di apposito Accordo ex art. 18 con i privati proprietari delle aree (accordo peraltro il cui schema urbanistico di riferimento è proprio fondato sulla ipotesi della costituzione del Viale), le aree a sud della linea ferroviaria ricadono interamente in aree private, ed in particolare in buona parte sul lotto sul fronte via Emilia, attualmente occupato da un edificio costituito da diverse unità immobiliari, con aziende ed attività in esse insediate.
 
Tale condizione ovviamente rende assai complessa la realizzazione del Viale del Cimitero con affaccio sulla via Emilia.
 
Ciò nonostante, proprio in considerazione dei ragionamenti sulla qualità dello spazio pubblico (di cui al § 5.1.1: "Limitata presenza di aree pubbliche e di aree libere da edificazione"), in questo caso risulta particolarmente importante l'aspetto figurativo nella soluzione, in considerazione non solo del tema da affrontare (il Cimitero, cioè l' "altra città"), ma della qualità stessa degli edifici che già oggi lo rappresentano (l'edificio ottocentesco del Costa, e l'addizione di Rossi/Braghieri).
 
Perciò, se è certo vero che - nei tempi medi - una soluzione funzionale al problema dell'accesso da sud al Cimitero potrà essere comunque fornita attraverso il riutilizzo del sedime ferroviario, è altresì molto importante non sottovalutare la diversa portata che una soluzione "architettonica" può avere in questo frangente nell'effettivo processo di riqualificazione urbana.
 


 

Le condizioni del tracciato ferroviario
 
Il tracciato ferroviario, rispetto al quadro infrastrutturale previsto nei diversi scenari temporali (di cui al Documento Programmatico per la Qualità Urbana e all'allegato I.6Visualizza la Tavola I.6 - Concept Plan - Quadrante Modena Ovest (in formato PDF)[PDF 10.593KB]) nel tratto ricompreso nel perimetro della variante risulta interrotto da numerose riaperture e ricongiungimenti viari.
 
Alcune di queste operazioni presentano elevate condizioni di fattibilità, sia tecnica che economica, ed una positiva ed immediata ricaduta sul territorio, fornendo diffuse occasioni di ricucitura in senso est/ovest.
 
La riapertura più significativa, e dal valore simbolico più alto, quella della via Emilia, è forse la più semplice: messe da parte per un momento le valutazioni sui flussi di traffico (questione comunque ampiamente valutata e analizzata nei documenti sopra citati), dal punto di vista pratico l'operazione è assai semplice e consentirebbe, già nel breve termine, di riaprire il tracciato storico della strada maestra quantomeno per una fruizione ciclo pedonale.
 
Si tratta di una condizione particolarmente favorevole ed interessante, da cogliere quanto prima nella attuazione delle previsione della variante.
 
Più in generale, tuttavia, sul tema delle riaperture stradali e delle conseguenti "interruzioni" del tracciato ferroviario, si deve ricordare che è quanto mai necessario procedere ad un piano di dismissione con R.F.I., in quanto sul sedime è presente la infrastruttura ferroviaria che dovrà essere rimossa (massicciata, materiale rotabile, infrastruttura elettrica): operazione che viene condotta con appositi mezzi che necessitano della funzionalità dei binari.


 
Per il progetto della città pubblica:   Limitata presenza di aree pubbliche e di aree libere da edificazione | Potenzialità di trasformazione delle aree del Cavalcavia | La realizzazione del Viale del Cimitero | Le condizioni del tracciato ferroviario
 
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