Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



II.1 - POC Mo.W - Relazione illustrativa
Premessa | Rapporti con gli strumenti di pianificazione sovraordinati | Obiettivi generali | Contesto territoriale | Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica | Il progetto per la città pubblica | Il progetto per la città costruita | Rapporto preliminare | Elaborati costitutivi

 

Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica

Per il progetto della città pubblica:   Limitata presenza di aree pubbliche e di aree libere da edificazione | Potenzialità di trasformazione delle aree del Cavalcavia | La realizzazione del Viale del Cimitero | Le condizioni del tracciato ferroviario
 
Per la rigenerazione del Villaggio Artigiano:   Composizione proprietaria | Immobili: utilizzi, consistenza, flessibilità | Nuove forme di imprenditorialità | Attività a forte criticità ambientale | Spazi pubblici esistenti, spazi aperti
 
Previsioni e vincoli urbanistico/ambientali

 

Per la rigenerazione del Villaggio Artigiano
 

Spazi pubblici esistenti, spazi aperti
 
Gli spazi pubblici del Villaggio - intesi nella accezione primaria di spazio "di tutti", ma anche in quella della proprietà pubblica - sono riconducibili alle sole strade, cioè sono ridotti alla presenza delle mere urbanizzazioni primarie dell'area.
 
Il che non significa necessariamente che essi siano per questo insufficienti: i momenti di "comunità" - che certo una volta caratterizzavano maggiormente il tessuto sociale del Villaggio - hanno trovato luoghi e momenti in cui esprimersi.
Erano presenti la chiesa ed altri edifici a valore collettivo (quelli che oggi definiamo "servizi"), ma luoghi dell'espressione di una socialità spontanea erano, assieme alle strade, anche le aree cortilive, spesso in continuità con le strade stesse: nell'insieme, questi spazi "aperti" costituivano un sistema articolato e diffuso.
 
Questo sistema costituisce una risorsa importante di cui tenere conto in ipotesi di riqualificazione del Villaggio Artigiano.
 
Attenzione che vale non solo per gli aspetti sopra citati, legati alle esigenze ed alla espressione della vita di quartiere, ma che ha importanti valenze anche dal punto di vista ambientale, in senso lato, con due ricadute importanti: da un lato come fattore di miglioramento delle condizioni micro-climatiche; dall'altro come elemento in grado di contribuire alla qualità formale e morfologica delle strade e - più in generale - dell'intero Villaggio.
 
Interventi di riordino e riqualificazione degli spazi aperti esistenti, che oggi di fatto altro non sono che piazzali dedicati alla sosta o al deposito di merci, e che come tali non sono mai interpretati altrimenti se non nell'essere spazi necessari alle attività, o comunque di supporto a queste, possono viceversa produrre una qualità assai differente delle aree cortilive, con azioni mirate e non necessariamente troppo impegnative sotto il profilo economico dei costi di intervento.
 
Ad esempio, semplici e diffuse operazioni di conversione delle pavimentazioni, oggi quasi totalmente impermeabili, in tipologie permeabili che consentano una migliore regimazione delle acque e l'inserimento di alberature e piantumazioni in genere, possono produrre effetti benefici e tangibili sia da un punto di vista delle condizioni micro-ambientali, sia nella fruizione degli spazi stessi per usi più vari, non più esclusivamente correlati alle esigenze delle attività delle aziende insediate.
 
Un lavoro diffuso sugli spazi aperti ha poi importanti ricadute sulla morfologia e sull'aspetto estetico/percettivo delle strade e dei fronti edilizi, contribuendo in maniera decisiva ad una effettiva riqualificazione del Villaggio.
 
Questo vale certamente in generale, ma vale ancora di più per la caratteristica delle strade del Villaggio stesso, perché la loro sezione è in genere assai limitata, e qualunque ipotesi di intervento deve affrontare due questioni imprescindibili per questo tipo di tessuto: da un lato va garantito un sistema di mobilità adeguato alle esigenze delle attività, recuperando però anche la possibilità di una fruizione ciclopedonale (oggi alquanto compromessa); dall'altro va affrontato il problema della sosta (oggi casuale ed invadente).
 
In una sezione già stretta, non è fisicamente realizzabile un pacchetto stradale che, una volta recuperati i necessari spazi per la mobilità, carrabile e pedonale, e per la sosta, riesca anche a garantire anche adeguate piantumazioni.
 
Perciò, la presenza delle aree cortilive, e più in generale degli spazi aperti privati in continuità con quelli pubblici, può rappresentare una componente importante nel progetto di riqualificazione.
 
Non va dimenticato un ulteriore elemento di criticità, riconducibile ancora all'assetto proprietario del Villaggio.
 
Le azioni di riqualificazione delle sezioni stradali sono interventi che l'Amministrazione può attuare - compatibilmente con i limiti di bilancio - in maniera diretta e, virtualmente, in qualunque momento. Queste, oltre a rendere concreta e visibile la "riqualificazione", svolgono in genere una funzione di "volano" alle trasformazioni: per dirla in termini semplici, su una strada "bella" è più facile che si inneschino interventi di riqualificazione dei fronti e delle proprietà private.
 
Pertanto, un obiettivo è certamente quello di attuare alcune operazioni di riqualificazione stradale in tempi rapidi, ma ciò si scontra con due vincoli assai diversi.
Uno è costituito dalla disponibilità di risorse: interventi di questo genere sono onerosi, e potranno essere attuati in relazione al bilancio comunale ed al piano delle opere pubbliche, considerando che la trasformazione stessa potrà in un qualche modo contribuire attraverso l'utilizzo degli oneri concessori ed anche attraverso specifici oneri di riqualificazione.
 
L'altro vincolo è invece derivante dalle specifiche condizioni del Villaggio: della frammentazione fondiaria e proprietaria si è già detto, il che porterà ad interventi diffusi sul territorio, non prevedibili né nelle specifiche localizzazioni né nelle loro temporalità. Ciascun intervento privato, a seconda delle sue specifiche caratteristiche, potrà "contribuire" in modo diverso alla qualificazione dello spazio pubblico, ad esempio mettendo a disposizione gli spazi privati in continuità con la pubblica via, andando quindi ad integrare - per diversi aspetti: sosta, mobilità pedonale, alberature, ecc. - la viabilità pubblica in senso stretto.
 
Da ciò consegue che gli interventi di riqualificazione stradale, che potranno essere realizzati prima delle singole trasformazioni (che per l'appunto non sono prevedibili né governabili quanto a tempistiche), dovranno tenere conto di questa potenziale "integrabilità" con le trasformazioni puntuali che nel tempo potranno avvenire.


 
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