Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



II.1 - POC Mo.W - Relazione illustrativa
Premessa | Rapporti con gli strumenti di pianificazione sovraordinati | Obiettivi generali | Contesto territoriale | Opportunità, criticità e vincoli: sintesi schematica | Il progetto per la città pubblica | Il progetto per la città costruita | Rapporto preliminare | Elaborati costitutivi

 

Rapporto preliminare (ex art. 12.1 D.Lgs. 152/2006)

La sostenibilità nel POC MO.W | Analisi delle criticità e condizioni alla trasformazione | Analisi degli impatti generati dalla variante | Conclusioni

 
La sostenibilità nel POC MO.W

Il POC MO.W agisce, come peraltro illustrato più ampiamente al § 2.1 "Coerenza rispetto al PSC vigente", su ambiti già definiti nel PSC vigente come ambiti di riqualificazione urbana; sui quali gli obiettivi di trasformazione della variante sono perfettamente coerenti con quelli del PSC stesso, ed anzi si può ragionevolmente affermare che la variante li faccia più propri, e strutturi norme e modalità attuative più consone al loro raggiungimento, rispetto a quanto già disciplinato dal POC vigente.
 
Dal punto di vista più generale, le premesse da cui il POC MO.W muove sono fondate sui principi di rigenerazione di tessuti urbani esistenti e consolidati, e dunque sul riuso e sulla riqualificazione di porzioni di territorio già edificato.
 
In tal senso, esso appare essere in sintonia anche con le linee guida in materia esplicitate nel PTCP vigente, ed in particolare con il punto 2.E (Riqualificazione e ricomposizione urbana come scelta strategica), laddove, oltre a condividerne i principi generali, il POC MO.W presuppone specifiche scelte in ordine alla mobilità pubblica, al sistema dello spazio pubblico, ai meccanismi tecnici di perequazione e trasferimento di diritti edificatori.
 
Con riferimento al precedente § 3 "Obiettivi generali", e più in generale agli obiettivi ed alle modalità di trasformazione, è opportuno sintetizzare le varie declinazioni attraverso cui il POC MO.W produce effetti di sostenibilità in senso lato.
 
In primo luogo, si sottolinea una sostenibilità urbanistica di fondo, che rappresenta il carattere più importante delle scelte compiute dalla variante.
La rigenerazione dei tessuti è affidata, tra le altre cose, alla incentivazione del mix funzionale, consentendo così la costituzione ed il rafforzamento dei caratteri urbani dei tessuti interessati, che da una vocazione ormai monofunzionale (che tuttavia non è derivata delle scelte urbanistiche originarie per il Villaggio Artigiano), proponga un ampio ventaglio di usi consentiti e tra loro compatibili.
 
Nell'idea, dunque, che la densificazione di usi e di utenti di una porzione di territorio già di per sé fisicamente compatta e collocata in una posizione di grande accessibilità da e verso le altre parti della città sia una delle risposte più efficaci all'abbattimento dei pendolarismi, inevitabili nelle aree monofunzionali della città, e dunque degli spostamenti indotti.
 
A ciò, si accompagna la previsione del trasporto pubblico in sede propria da collocarsi sul sedime del tracciato della ferrovia dismessa, realizzando così, in prospettiva, una dorsale di collegamento est-ovest, con grandi potenzialità, su cui si appoggiano direttamente gli ambiti interessati dalla variante.
 
In secondo luogo, una grande attenzione è volta alla sostenibilità sociale ed economica della proposta, che agisce in una logica prettamente di tipo bottom-up, partendo dalla conoscenza delle caratteristiche dei luoghi, intesi in senso esteso non solo come fatto fisico, ma appunto nelle loro componenti economiche e sociali.
Attraverso un percorso di analisi e partecipazione, si è arrivati ad una identificazione di opportunità e peculiarità che questi territori presentano, e a proporre modalità di trasformazione in grado di accogliere, valorizzare e integrare le risorse esistenti.
 
Tutto il processo di riqualificazione è orientato a consentire una progressiva evoluzione delle attività in essere, in una logica di naturale continuità ed aggiornamento.
 
Solo in alcuni casi, quelli ambientalmente più rilevanti, i meccanismi di trasformazione ricercano modalità incentivanti la rilocalizzazione delle attività produttive esistenti, attuando meccanismi perequativi e di trasferimento delle potenzialità edificatorie.
 
Infine, particolare attenzione è posta anche al tema della sostenibilità ambientale, intesa in senso più circostanziato. Gli obiettivi di trasformazione, pur consentendo il mantenimento di attività artigianali e produttive in genere, vanno evidentemente nella direzione di impatti progressivamente minori, quali sono quelli più propri delle creative industries e più in generale di forme di artigianalità molto legate alla innovazione, al saper fare, alla creatività, alle nuove tecnologie.
 
Attività queste, peraltro, che già sono naturalmente sensibili ed attente ai temi del risparmio energetico, del riciclo e del riuso, dell'utilizzo di fonti alternative, e della tutela e valorizzazione dell'ambiente in cui sono insediate.
 
Inoltre, le norme, oltre al rispetto della normativa vigente in materia e a quanto già prescritto dal RUE vigente, introducono le modalità di verifica proprie del Biotope Area Factor, mutuate da analoghe esperienze europee, prevedendo, attraverso apposita successiva regolamentazione, specifiche modalità di incentivazione finalizzate alla attuazione di interventi in grado di diminuire la impermeabilizzazione dei suoli, che oggi si situa a livelli molto elevati.
 
Le Norme Tecniche di attuazione inoltre dispongono di specifici articoli atti a governare il controllo degli aspetti ambientali che potranno rivelarsi più critici nel corso delle future trasformazioni: ad esempio in ordine alle eventuali necessità di risanamento acustico di specifiche situazioni, in relazione alle riqualificazioni attuate.


 
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