Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



I.1 - Documento Programmatico per la Qualità Urbana
Presentazione | Struttura urbana | Problematiche e opportunità | Concept plan | appendice 1: Trasporti e mobilità | appendice 2: Dotazioni territoriali e ambiente | appendice 3: Comunità

 

Struttura urbana

Inquadramento dell'area | Sub-area 1: la via Emilia Ovest | Sub-area 2: la ferrovia da dismettere | Sub-area 3: il nodo del cavalcavia | Sub-area 4: l'ingresso al cimitero | La nuova stazione intermodale

 
Sub-area 1: la via Emilia Ovest

La Via Emilia Ovest, dal Centro Storico fino alla Tangenziale Ovest, la possiamo interpretare come un "ramo" principale della città, che si estende per circa 4,5 km, lungo i quali s'incontrano alcuni "nodi" che ne scandiscono lo sviluppo.
Nella sua lunghezza complessiva, di conseguenza, si possono facilmente riconoscere tratti diversi, connotati da caratteristiche ben distinte, che - nella logica della trasformazione - corrispondono ad altrettante specifiche condizioni urbanistiche.
 
L'inizio si presenta proprio all'uscita dal Centro Storico, che avviene in coincidenza col Piazzale S. Agostino: un piazzale completamente aperto verso ovest, per effetto della demolizione della relativa porta della città.
La "porta" oggi non c'è più, ed è sostituita da un complesso nodo viario: la cui enfasi viabilistica contrasta un po' con il carattere storico del piazzale adiacente.
 
Un riordino ed una moderazione di tali aspetti di contrasto, insieme alla valorizzazione del piazzale - che già oggi ospita interventi di restauro e riuso di contenitori urbani monumentali di primaria importanza, quale lo stesso ex Ospedale S. Agostino - potrebbe essere un tema di notevole significato, probabilmente da affrontare attraverso un apposito concorso di architettura.
 
 
via Emilia: il primo tratto Il primo tratto viario a seguire presenta, in realtà, un evidente punto intermedio, corrispondente alla principale intersezione stradale con l'asse attrezzato di viale Italia; e si caratterizza, complessivamente, per l'immagine di una forte disomogeneità edilizia fra i due lati contrapposti della strada.
 
L'intersezione stradale - che di per sé ha un ruolo di scala urbana - potrebbe essere più efficacemente risolta dando una maggiore evidenza all'architettura dell'incrocio, proprio per sottolineare l'importanza gerarchica che tale incrocio presenta, anche sotto il profilo espressivo e simbolico, nella "metrica" dello sviluppo lineare della strada.
La disomogeneità fra i due lati stradali dipende dal fatto che, mentre il fronte nord, a seguito di un processo sostanzialmente spontaneo, si presenta costruito con continuità, pur se in condizioni piuttosto diversificate (e non prive di punti critici), sul fronte sud si trovano invece grandi aree specializzate, aventi una netta prevalenza dei vuoti, i quali si accentuano allontanandosi dal centro.
 
Questo tratto (che all'inizio presenta, sul lato nord, un tema collettivo come l'Auditorium Biagi ricavato nell'Ex GIL, e - un poco più all'interno - anche l'attuale stazione delle autocorriere), si conclude comunque in località Madonnina, proprio nel punto stesso in cui la Via Emilia è intersecata dalla Ferrovia Storica dismessa: determinando così le condizioni di fatto per l'interruzione della Via Emilia, ieri; e per il ripristino, oggi, della sua continuità.
In questo punto l'occasione straordinaria che si presenta, oggi, è quella di creare una nuova importante polarità urbana, come meglio si dirà nel seguito.
 
Sul lato sud della strada si distende il cavalca-ferrovia; mentre sul lato nord la fascia costruita presenta una breve interruzione, che si apre verso la retrostante area del Cimitero, di cui pure si dirà nel seguito.
Questo primo tratto di via Emilia, in tal modo, risulta teso tra due polarità urbane, a est ed a ovest: ossia quella storica e quella nuova, ipotizzata nel progetto.
E' un tratto di circa 1,5 km, avente quindi uno sviluppo lineare compatibile con la possibilità che, in prospettiva, esso possa venire a rappresentare il tema urbano tipico del "corso cittadino".
Le sue caratteristiche sono facilmente immaginabili, tenendo conto della disponibilità di una sezione stradale notevole e costante.
 
Sul lato nord, l'attuale continuità del costruito potrà forse rafforzarsi, attraverso un processo di riqualificazione edilizia puntuale e diffusa; ed anche, in certi casi, di sostituzione, indotta per effetto spontaneo della riqualificazione urbana generale della direttrice.
Per la stessa ragione, potrà aumentare la presenza del terziario diffuso (producendo, anche da questo punto di vista, quell'effetto di "dilatazione" del Centro Storico, in effetti già iniziato.
 
Sul lato sud, che comincia con la presenza di cospicue strutture scolastiche e direzionali, prevalgono poi i grandi vuoti della Caserma VIII Campale e soprattutto del grande Parco Ferrari e del Centro Sportivo.
Temi, questi, che si presentano, in prospettiva, come altrettanti specifici progetti di riqualificazione.
Comunque, nei successivi processi di trasformazione (magari anche in tempi lunghi), possiamo immaginare che in qualche misura tali vuoti vengano riempiti da elementi architettonici, tali da realizzare un parziale fronte-strada; ma certamente la discontinuità e la "trasparenza" resteranno il carattere prevalente, cosicché questo lato rimarrà molto diverso dall'altro, e sostanzialmente caratterizzato dal tema del verde.
 
Ciò vale, in particolare, per il fronte del Parco Ferrari, che, pur potendo ospitare, in prospettiva, attrezzature sportive e ricreative in una posizione "d'ingresso", certamente manterrà l'immagine della eccezionale profondità offerta dall'area a parco.
Si può perciò immaginare, su questo lato, un grande pedonale alberato, in guisa di vera e propria "passeggiata verde", che accompagna la nuova polarità di progetto fino all'ingresso nel Centro Storico.
Tale ipotesi risulta rafforzata dal fatto che su questo lato (ad esempio proprio in corrispondenza del Parco Ferrari) sono anche segnalati importanti resti archeologici della sottostante strada romana: la loro valorizzazione aprirebbe il tema urbano, ancora più attraente, di un'inattesa "passeggiata archeologica".
 
via Emilia: il secondo tratto La passeggiata si conclude, ovviamente, entrando nella nuova polarità di progetto.
 
 
Da qui, procedendo verso ovest, inizia un nuovo tratto stradale di circa 1 km, che poi si conclude a sua volta con l'intersezione di Via Zanfi; da dove inizierà un nuovo e diverso terzo tratto della Via Emilia.
 
Questo secondo tratto considerato attraversa un'area urbana di insediamento misto più o meno consolidato, anche se con rilevanti presenze di attività terziarie e produttive, e con significative potenzialità di riqualificazione e di sostituzione.
 
Condizioni non troppo dissimili si verificano in ambedue i lati della strada.
 
E di fatto viene a diminuire, di qui in avanti, anche nelle prospettive di trasformazione, il potenziale livello di urbanità della strada.
 
Comunque è evidente che la strada mantiene, per altri aspetti, tutta la sua importanza: ovviamente in termini di ritrovata continuità, ma anche perché il tratto urbano interessato si caratterizza per livelli di densità abbastanza elevati.
 
 
via Emilia: il terzo tratto Il terzo tratto (oltre Via Zanfi) assume decisamente il carattere della periferia moderna, a prevalente funzione produttiva, terziaria ed espositiva altamente qualificata.
 
In questo tratto, la Via Emilia Ovest appare più ampia - ed anche più facilmente ampliabile e razionalizzabile nella sezione - per un maggior distacco degli edifici dal confine stradale; ed inoltre, in molti casi, per la presenza episodica di sottostrade di servizio.
Ne consegue un'ulteriore diminuzione del carattere di urbanità, però insieme con l'accrescimento di efficienza della funzione prettamente infrastrutturale, o almeno della possibilità di conseguirla in un progetto di ristrutturazione.
 
Tuttavia, anche in questo caso, è ipotizzabile una rilevante trasformazione dell'immagine urbana offerta lungo la strada.
 
Infatti la riqualificazione dell'arredo della strada, nonché dei fronti che vi prospettano, potrebbe notevolmente rafforzare l'effetto "vetrina": la vetrina d'ingresso in una città che in tal modo "presenta" al meglio le sue ragioni di eccellenza e di innovazione in molteplici settori produttivi e di supporto.
 
La prospettiva suddetta trova conferma nel fatto che l'asse della Via Emilia si collega direttamente con la Tangenziale Ovest (e attraverso questa con tutto il sistema autostradale), e che poi prosegue, oltre l'area urbana, incontrando gli insediamenti specializzati dell'Ipermercato, della Fiera, e di Cittanova.


 
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