Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   POC MO.W
Piano operativo di Riqualificazione Urbana per il Quadrante di Modena Ovest
 



I.1 - Documento Programmatico per la Qualità Urbana
Presentazione | Struttura urbana | Problematiche e opportunità | Concept plan | appendice 1: Trasporti e mobilità | appendice 2: Dotazioni territoriali e ambiente | appendice 3: Comunità

 

appendice 3: Comunità

La L.R. 6/2009 ha integrato il precedente corpus normativo vigente in materia di gestione del territorio (L.R. 19/1998 e L.R. 20/2000) con una notevole attenzione al tema della partecipazione ai processi pianificatori, inserendo specifici adempimenti finalizzati a garantire adeguati momenti di conoscenza, discussione e verifica da parte dei cittadini coinvolti o interessati dagli esiti delle trasformazioni.
 
Questa sensibilità è particolarmente rimarcata dalla legge negli interventi di riqualificazione urbana, proprio perché questi agiscono su porzioni di territorio già urbanizzato, dove le scelte progettuali inevitabilmente impattano su contesti consolidati, che costituiscono porzioni di città fortemente abitati e vissuti.
 
Le esperienze dei programmi di riqualificazione degli anni '90 si sono trovati, in genere, di fronte a forme di riqualificazione rappresentate da comparti industriali dismessi di ragguardevoli dimensioni, in contesti urbani anch'essi prevalentemente industriali, con forti connotazioni "di periferia": in senso geografico, in quanto fisicamente lontani dal centro; ma anche in senso "figurato", in quanto anche le aree centrali costituivano, per lo più, isole della produzione vissute dal contesto cittadino più come problema che come opportunità.
 
Il caso del Programma di Riqualificazione della Fascia Ferroviaria è in questo senso emblematico: non a caso, la sfida più difficile, ancora in corso, è quella di ridare a questi luoghi un senso di "città" a tutti gli effetti.
 
Il caso di Modena Ovest, ed in particolare del Villaggio Artigiano, è invece paradigmatico di quello che con ogni probabilità sarà il principale tema della riqualificazione urbana nei prossimi anni, non solo per Modena: l'intervento nei tessuti urbani costruiti, densamente vissuti ed abitati, con proprietà fondiarie parcellizzate, in contesti urbani generalmente centrali sotto entrambi i punti di vista prima citati: perché fisicamente ormai inglobati dalla successiva espansione della città, ed anche (e soprattutto) centrali dal punto di vista del ruolo che essi svolgono nell'assetto urbano complessivo e nella identità di cui comunque sono portatori.
 
In questi contesti è chiaro come il rapporto diretto e continuato con gli abitanti dei territori oggetto di intervento sia uno dei fattori chiave del successo del progetto di riqualificazione, e della sua successiva attuazione.
 
L'esperienza condotta nel POC MO.W, che non termina con l'approvazione amministrativa degli atti urbanistici, è stata in questo senso particolarmente interessante ed istruttiva.
Ci sono, nel percorso svolto, alcuni punti di particolare interesse su cui vale la pena fare alcune specifiche riflessioni.
 
Giova innanzitutto ricordare come la stessa stesura di un Documento di indirizzoVisualizza il Documento di indirizzo per il Quadrante Urbano di Modena Ovest (in formato PDF)[PDF 3.875KB], approvato con delibera di Consiglio Comunale n° 5 del 1/02/2010Visualizza la Delibera di Consiglio Comunale n° 5 del 1 febbraio 2010 (in formato PDF)[PDF 82KB], costituisce un primo e fondamentale momento di avvio del processo partecipativo: perché in esso viene individuato l'oggetto (o gli oggetti) del lavoro, e vengono definiti obiettivi e finalità principali di tutto il percorso.
 
Si può cioè affermare che il Documento di Indirizzo definisca nella sostanza il "tema" da trattare ed i suoi principali contenuti; di modo che il suo successivo "svolgimento" possa sempre essere ricondotto a ben precisi intendimenti e linee di azione, evitando così uno dei principali rischi dei momenti partecipativi, che è per l'appunto quello di finire "fuori tema", vanificando di fatto in ultimo le attività svolte, in quanto poi non pertinenti al progetto.
 
I momenti di condivisione e di partecipazione che si sono succeduti nel percorso hanno avuto momenti differenti, finalizzati ad obiettivi specifici, e sono andati anche oltre le tradizionali attività di illustrazione e conoscenza dei progetti in corso di redazione.
 
Attività partecipative Una grande attenzione è stata rivolta, in primo luogo, agli stakeholder direttamente interessati, intesi come cittadini residenti nelle aree in oggetto, agli operatori economici, ai proprietari immobiliari.
 
Le attività con essi svolte hanno sostanzialmente riguardato due aspetti del progetto: quello più propriamente urbanistico, e quello che potremmo definire sociale/economico.
Il primo caso è, in un certo senso, quello più tradizionale: attraverso incontri pubblici, mostre, eventi di vario genere (come ad esempio alcuni momenti di apporofondimento non episodici tramite l'utilizzo di emittenti televisive locali), si è cercato di illustrare il progetto nei suoi contenuti più propriamente urbanistici.
Preme sottolineare che tali momenti di conoscenza e discussione sono stati plurimi, e proposti anche nelle fasi iniziali, quando diversi aspetti del progetto non erano ancora stati affrontati nel dettaglio, né costituivano proposte definitive. Ciò, evidentemente, perché la partecipazione dei cittadini ha contribuito ad affinare, ed in certi casi a ridefinire, alcune scelte progettuali: il che non sarebbe potuto ovviamente accadere nel momento in cui ci si fosse limitati ad una semplice presentazione, e dunque presa d'atto, di un progetto sostanzialmente concluso.
 
Il secondo aspetto è stato quello indubbiamente più innovativo.
Uno degli obiettivi di rigenerazione cercati è quello di "ripensare" una idea di Villaggio Artigiano in un qualche modo aggiornata: che si collocasse dentro i tempi ed i modi dell'oggi, e che sapesse rinnovare una idea di socialità diffusa, in un tessuto urbano in questo senso ricco di storie e testimonianze.
 
Le conoscenze dei luoghi e delle attività maturate durante il progetto hanno consentito di rafforzare l'idea iniziale, quella che tale caratterizzazione potesse ritrovarsi in particolare nella presenza di quei settori di attività riconducibili alla creative industries di matrice anglosassone, da noi aggregate sotto il termine di aziende creative, che nel Villaggio Artigiano, in forme spontanee, stanno già trovando una propria collocazione.
 
Per comprendere più a fondo il tema, per capire e per far capire meglio di che cosa si stesse parlando (in termini più precisi di attività di impresa, di necessità di queste aziende, di opportunità che questi settori dell'economia creativa possono dispiegare, soprattutto in periodi di profonda crisi come quelli attuali) sono stati organizzati molteplici eventi ed iniziative, anche in sinergia con le attività svolte dall'Assessorato alla Cultura e dall'Assessorato alle Attività Economiche relativamente al progetto europeo CITIES (Creative Industries in traditional intercultural spaces), il quale al momento dell'avvio del percorso del POC MO.W era al termine del suo primo anno di lavoro e che si è nel seguito ottimamente coordinato e utilmente sovrapposto alle attività svolte dall'Assessorato all'Urbanistica.
 
In altri termini, le attività di partecipazione sono state svolte anche con un preciso intento di ricerca e di più accurata conoscenza di temi non strettamente connessi agli aspetti urbanistici, ma che risultano fondamentali per lo sviluppo del progetto.
 
In questo senso, dunque, non ci si è limitati a illustrare i motivi per cui si ritiene che questo genere di attività possano essere particolarmente adatte e feconde in questo contesto, ma si è cercato anche di conoscere e di rendere palesi peculiarità, condizioni, limiti ed opportunità da esse offerte: sia in termini economici, sia come ricadute urbanistiche ed architettoniche sul territorio.
 
Un particolare sforzo è stato anche fatto proprio nella visualizzazione degli effetti possibili delle trasformazioni, sia chiamando agli incontri relatori esterni come testimoni di casi-studio ritenuti di particolare interesse, sia dando molta importanza alla ricerca iconografica di esempi realizzati, il più possibile confrontabili con il contesto in oggetto.
 
I primi effetti concreti di queste attività di partecipazione sono positivi: hanno certamente contribuito a riportare l'attenzione della città sul Villaggio Artigiano e sulle sue prospettive di rigenerazione; ed hanno anche contribuito a risvegliare, in un certo senso, potenzialità latenti. E' infatti nata una Associazione, costituita da abitanti ed operatori del Villaggio Artigiano, il cui intento è quello di ricreare consocenze e sinergie all'interno del Villaggio stesso, ed anche quello di poter essere utile interlocutore verso l'Amministrazione.
Si è inoltre arrivati alla costruzione di un portale web (www.villaggioartigianomodena.it) che raccoglie, nelle sue sezioni, i contributi dei diversi soggetti operanti: Amministrazione, cittadini, imprese; e che è concepito per essere uno strumento sempre accessibile e aggiornato di conoscenza e condivisione.
 
Infine, particolarmente interessante è stata l'esperienza del workshop svolto in collaborazione con il CUP (Comitato Unico dei Professionisti) e cha ha visto coinvolti oltre 60 professionisti locali (ingegneri, architetti, agronomi, geometri, periti, avvocati) nella verifica su casi reali di una prima stesura provvisoria delle norme tecniche di attuazione.
 
Tali norme, infatti, hanno alcuni elementi di forte novità, soprattutto quando riferiti alle tradizionali regole del RUE, ed anche per questo l'Amministrazione, con il supporto degli Ordini Professionali, ha deciso di "sperimentare" su casi studio reali (anche in questo caso con una forte partecipazione dei proprietari del Villaggio) al fine di affinarne i campi d'azione e la struttura, e di verificarne i possibili effetti attraverso vere e proprie "prove di architettura".
 
Questo percorso si è svolto in due giorni di lavoro, in forma di workshop, dove i professionisti coinvolti, riuniti in gruppi interdisciplinari, hanno affrontato i casi studio proposti, con l'obiettivo di verificare gli effetti delle norme tecniche.
 
Successivamente, sulla base delle prime risultanze dei lavori, l'Amministrazione ha valutato le questioni ed i dubbi emersi, ed in alcuni incontri di lavoro successivi, sempre con il supporto degli Ordini professionali, si è arrivati ad una migliore e più ampia implementazione della normativa stessa.
 
L'elaborato I.8Visualizza l'elaborato I.8 - Report delle attività di partecipazione (in formato PDF)[PDF 12.265KB], denominato "Report delle attività di partecipazione", riporta una sintesi delle innumerevoli attività di discussione, condivisione, conoscenza e formazione del progetto nel suo iter.

 
 
 
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