Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Quadro Conoscitivo del Piano Regolatore
 


Idraulica del Territorio

Comune di Modena - Settore Risorse e Tutela Ambientale
ing. Alberto Muratori - Comune di Modena Coordinatore del Progetto Ambiente
ing. Alberto Biondini - Provincia di Modena Consulenti
ing. Marco Grana Castagnetti - Provincia di Modena
ing. Adelio Pagotto - Comune di Modena Responsabile della Ricerca

Criteri per la riclassificazione e riqualificazione del reticolo idrografico minore ricadente nel territorio del Comune di Modena

premesse

Censimento

Letture analitiche

Incompatibilità ed incongruenze

Riclassificazione, riqualificazione - Fasce di rispetto - Elenco corsi d'acqua minori


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Letture analitiche

Per le finalità che questo studio riveste si è ritenuto opportuno, relativamente a questa fase, procedere su tre linee; ciò ha comportato un'attenta analisi dei dati raccolti attraverso ricerche bibliografiche e sopralluoghi.
 
Dette linee coinvolgono la ricerca dell'attuale destinazione d'uso dei corsi d'acqua, la loro qualità e i loro aspetti paesistici.
 
Per quanto riguarda la destinazione d'uso si è trattato di definire la principale funzione storica ed attuale dei canali modenesi.
 
A questo proposito le principali funzioni possono essere individuate in:

  • Drenaggio
  • Irrigua
  • Fognaria
  • Mista (Drenaggio - Irrigua;   Drenaggio - Fognaria;   Irrigua - Fognaria).

Per drenaggio si intende la raccolta ed il collettamento delle acque meteoriche nonché le acque colatizie di tipo rurale.
 
Le acque defluenti sono essenzialmente bianche.
 
La gran parte del reticolo modenese si è formata con questa specifica funzione.
 
La funzione irrigua è tipica dei canali "alti" senza bacino che prelevando acqua dai fiumi Secchia e Panaro servivano la pianura a monte e a valle della Città.
 
Per quanto concerne la funzione fognaria vi è da notare che per la parte urbana è venuta acquisendo nel tempo importanza crescente, facendo, in qualche caso, mutare la funzione originaria del canale o del corso d'acqua in genere.
 
La funzione mista è essenzialmente la commistione delle funzioni principali illustrate in precedenza.
 
I casi più tipici sono relativi alla doppia funzione intervenuta nel corso degli anni tra drenaggio e fognatura ed irriguo e fognatura.

Tavola 3 - Principali Funzioni dello Stato di Fatto (scala 1:25.000)
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Qualità

La verifica è stata condotta sulla base di determinati standards definiti nel seguito e che permettono una suddivisione in classi.
 
Dal confronto tra gli standards della classe prefissata e gli aspetti qualitativi riscontrabili devono scaturire i vincoli e/o interventi da attuare.
 
Per una classificazione generale dei corpi idrici vengono prese in esame le funzioni unitamente alle caratteristiche qualitative possedute così da poter definire, allo stato di fatto, per ogni asta o per singole tratte di una stessa asta delle classi di qualità omogenee e soprattutto confrontabili.
 
Il giudizio qualitativo, dunque, è da intendersi in senso assoluto e non legato a questa o quella funzione essendo quest'ultime già intervenute nella stesura del giudizio stesso.
 
I giudizi di merito con riferimento alla qualità idrochimica dell'acqua sono stati unificati e catalogati come segue:

  • Buona
  • Discreta
  • Mediocre
  • Scadente
  • Pessima

Fra i parametri idrochimici rilevati su una rete di controllo a presidio delle acque superficiali, distribuita omogeneamente sul territorio modenese, e gestita direttamente dall'U.S.L. n. 16 con prelievi cadenzati, sono stati scelti alcuni parametri guida idonei alle finalità dello studio.
 
Questi sono scaturiti dalla fusione ed unificazione di diverse normative vigenti a carattere nazionale ed internazionale in materia di uso delle acque.
 
Per l'area interessata dallo studio in oggetto gli usi previsti si limitano essenzialmente all'irriguo (e drenaggio), al paesaggistico e alla tutela igienica del territorio, essendo l'uso potabile, la balneazione, l'uso industriale più consoni alle caratteristiche del reticolo idrografico maggiore piuttosto che al minore.
 
Fatta questa puntualizzazione i parametri chimico-fisici ed estetici scelti come riferimento per esprimere un giudizio qualitativo sono:
 
pH, conducibilità, COD, ammoniaca, nitrati, cloruri, colore, odore, presenza di deposito putrescibile sul fondo e di materiale di varia natura (rifiuti, cartacce, plastiche, ecc.) sulle sponde.
 
La tabella di riferimento per i parametri idrochimici presi in considerazione come valori massimi ammissibili può essere così riassunta:

Parametri Qualità Buona Qualità Discreta Qualità Mediocre
pH 6.5-8.5 6.0-9.0 4.5-9.0
cond (us/cm) 1500 3750 5000
COD (mg/l) 25 35 40
NH4 (mg/l) 15 20 40
NO3 (mg/l) 50 90 >90
Cl (mg/l) 200 <1500 1500-2000

Per le altre classi di qualità (scadente e pessima) naturalmente si hanno valori dei precedenti parametri superiori a quelli mostrati.
 
Il propendere quindi per lo scadente o il pessimo è in dipendenza con aspetti estetici ed igienico sanitari, il tutto ovviamente legato alla funzione del corso d'acqua.
 
I risultati di questa indagine sono visibili nella tavola contrassegnata con il n. 4.

Tavola 4 - Qualità Idrochimica e Aspetti Paesistici
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Aspetti paesistici

Una riclassificazione e riqualificazione del reticolo idrografico non può prescindere da una valutazione degli aspetti paesistici sia come valori posseduti allo stato di fatto sia come valori vocazionali.
 
Per definire le classi paesistiche è necessario, almeno in via formale stabilire criteri per la loro valutazione.
 
I criteri individuati sono relativi alla presenza di:

  • vegetazione ripariali e/o ambiente golenale
  • morfologia e geometria delle sezioni
  • elementi storico testimoniali.

In base a questi criteri si sono individuate 4 classi di merito:

  • classe 1 = Ottimo
  • classe 2 = Buono
  • classe 3 = Discreto
  • classe 4 = Scarso

Con questo tipo di lettura analitica si è pervenuti alla stesura della seguente tabella:

Corso d'acqua Vegetazione
Golene
Morfologia Elementi
storici
Classe
finale
Cavo Naviglio 2 1 - 2 1 1 - 2
Torrente Cerca 2 2 4 2
Torrente Grizzaga 2 3 4 3
Torrente Gherbella 3 3 4 3 - 4
Torrente Tiepido 1 1 2 1
Cavo Argine 4 3 4 4
Cavo Minutara 4 4 4 4
Torrente Nizzola 2 2 4 3
Sistema Marzaglia 4 4 4 4
Sistema Ganaceto 4 4 4 4
Torrente Guerro 2 2 4 2

La rappresentazione cartografica dei risultati sopra riportati è visibile sulla tav. 4 accanto alle classi di qualità.
 
Si deve rimarcare che per quanto concerne il reticolo di fossi e canali compresi tra Marzaglia e Cognento denominati semplicemente con "Sistema Marzaglia" di per sé i caratteri paesaggistici intrinsechi sono scarsi ma potrebbero diventare interessanti se uniti ad una valorizzazione complessiva della fascia territoriale che attraversano.
 
Quest'ultima infatti costituisce l'anello di congiunzione tra la città ed il futuro parco fluviale del Fiume Secchia.
 
Il territorio interessato presenta aspetti agro-colturali che conferiscono al paesaggio il classico disegno della pianura ordinata basso lombarda con terreni coltivati, filari di piante, strade bianche ed alberate, fossi che solcano la campagna.
 
In questo contesto la valorizzazione paesistica dei fossi in questione rappresenterebbe un elemento complementare, ma qualificante, nel disegno di questo tipico paesaggio di pianura.
 
Per quanto riguarda il Canale Naviglio bisogna ricordare che un buon recupero paesaggistico non si deve limitare alla salvaguardia delle bellezze naturali ma deve partire soprattutto dal carattere storico che il Canale possiede.
 
Ciò significa che accanto agli interventi di recupero estetico si dovrà provvedere, se possibile, alla valorizzazione degli elementi storico testimoniali magari con un ripristino della navigabilità, a scopo didattico, dal depuratore sino a Bomporto.

 
 
 
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