Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Quadro Conoscitivo del Piano Regolatore
 


Idraulica del Territorio

Comune di Modena - Settore Risorse e Tutela Ambientale
ing. Alberto Muratori - Comune di Modena Coordinatore del Progetto Ambiente
ing. Alberto Biondini - Provincia di Modena Consulenti
ing. Marco Grana Castagnetti - Provincia di Modena
ing. Adelio Pagotto - Comune di Modena Responsabile della Ricerca

Criteri per la riclassificazione e riqualificazione del reticolo idrografico minore ricadente nel territorio del Comune di Modena

premesse

Censimento

Letture analitiche

Incompatibilità ed incongruenze

Riclassificazione, riqualificazione - Fasce di rispetto - Elenco corsi d'acqua minori


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Premesse

Già nel "Piano per la tutela e l'uso delle risorse idriche" del Comprensorio di Modena del 1979 si evidenziava la necessità di una riqualificazione, intesa non solo in senso positivo, dei corsi d'acqua defluenti nel territorio comprensoriale.
 
Ciò si deduceva dal confronto tra la situazione degli aspetti qualitativi allora presenti ed alcune ipotesi di evoluzione corrispondenti al raggiungimento dei limiti tabellari allo scarico imposti dalla legge 319/76 successivamente modificata dalla 650/79; si evidenziava che anche il rispetto dei limiti tabellari più restrittivi sugli scarichi non dava le adeguate garanzie per un recupero qualitativo del corpo idrico.
 
Si deve inoltre osservare come, per quanto concerne gli aspetti qualitativi delle acque, la vigente legislazione nazionale e regionale sia orientata al progressivo superamento di strategie di primo intervento, cioè fondate unicamente sul controllo degli scarichi, e si ponga come obiettivo finale il risanamento delle acque in rapporto al loro uso attuale e previsto per il futuro.
 
La Ragione Emilia-Romagna ha accolto questi indirizzi attraverso la L.R. n. 9 del 1/2/1983 demandando alle Province la elaborazione dei "Piani di risanamento" a livello di bacino idrografico; come obiettivi fondamentali di risanamento la legge prevede:
 
la tutela della salute pubblica, la possibilità di utilizzo seconda le destinazioni d'uso per i vari corpi idrici, la tutela dell'acquifero sotterraneo per l'uso idropotabile, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, la riduzione della eutrofizzazione, la ottimizzazione dei pubblici servizi di acquedotto, fognatura, depurazione e smaltimento fanghi.
 
Tutta questa materia è stata affrontata dall'Amministrazione Comunale di Modena attraversa il PROGETTO AMBIENTE nato come supporto fondamentale alla Variante Generale al PRG.
 
Esso infatti persegue la duplice finalità di cercare le rispondenze necessarie allo sviluppo delle politiche di Settore in campo ambientale sui versanti del risanamento, della tutela e della valorizzazione dell'ambiente e delle risorse naturali; e nello stesso tempo di costruire strumenti di verifica, finalizzati al conseguimento di una pianificazione urbanistica improntata a principi di tutela ambientale preventiva.
 
Lo studio in oggetto costituisce uno dei profili fondamentali di detto progetto ambiente ed accanto alle "Condizioni di carico idraulico sui bacini urbani ed extra urbani" rientra nel campo di interesse relativo all'Idraulica del territorio.
 
Per stabilire obiettivi realistici di risanamento di carattere transitorio e finale, corrispondenti alle esigenze qualitative e quantitative delle acque, in rapporto alle loro utilizzazioni attuali e previste, occorre quindi classificare i corpi idrici sulla base degli usi attuali o previsti a medio e lungo termine.
 
Va ricordato che il "PIANO DI RISANAMENTO" una volta adottato dalla Provincia ed approvato dalla Regione, secondo le modalità previste dalla legge, dovrà essere recepito anche dai Comuni e Comunità Montane che saranno tenuti ad uniformarsi a tale strumento di pianificazione.
 
La riqualificazione del reticolo idrografico in questione non può non entrare nel merito degli aspetti idraulici, dei regimi di deflusso, della morfologia, degli usi, degli aspetti paesistici e delle eventuali incompatibilità tra questi.
 
Con questo premesse si è sviluppata la metodologia di lavoro che ha portato, attraverso quattro fasi fondamentali;, al raggiungimento di una riclassificazione e di una riqualificazione del reticolo idrografico minore.
 
Tali fasi possono essere cosi riassunte:

Fase:

Censimento

Censimento dei corpi idrici superficiali

II°

Fase:

Letture analitiche

Letture analitiche

III°

Fase:

Incompatibilità ed incongruenze

Incompatibilità ed incongruenze

IV°

Fase:

Riclassificazione, riqualificazione e fasce di rispetto

Riclassificazione e riqualificazione del reticolo secondario e Fasce di rispetto

 
 
 
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