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Le scuole dell'obbligo

La dotazione e la qualità dei servizi connota da tempo la realtà del comune di Modena, che ha visto parallelamente allo sviluppo edilizio, economico e demografico degli ultimi 35 anni, la realizzazione di un'estesa rete di servizi sociali, culturali e ricreativi che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita degli abitanti.
La città vanta oggi una capillare presenza di nidi, scuole dell'infanzia, dell'obbligo e scuole superiori di buon livello, oltre a diverse facoltà tecnico-scientifiche che contano attualmente quasi 14.000 iscritti.
Nonostante la qualità e quantità nella dotazione dei servizi scolastici, in centro storico si notano tuttavia alcune lacune per le quali sono già state approntate specifiche linee guida di intervento da attuarsi nel corso della presente legislazione.
Storicamente, la riduzione progressiva dei residenti e dei nuclei familiari con figli ha portato alla chiusura, alcuni anni fa, nel centro e fascia limitrofa, delle materne S. Geminiano, delle elementari S. Agnese centro e S. Faustino centro, delle medie Amici e Alfieri. Gli andamenti demografici degli ultimi anni dimostrano che al calo della popolazione registrato fino al 2000, ha fatto seguito, a partire dal 2001, un costante e progressivo aumento che, stando alle proiezioni statistiche, si confermerà anche nei prossimi anni.
Uno dei temi fondamentali del documento "Linee di indirizzo per l'edilizia scolastica" redatto dal settore Istruzione e Rapporti con l'Università del Comune di Modena, è proprio la previsione di adeguamento dei servizi in risposta a questa tendenza alla crescita.
In secondo luogo è stata posta l'attenzione sulla tipologia di utenza dato che, essendo l'aumento della popolazione costituito da immigrati, anche quello dei bambini è sostanzialmente da ricondurre agli stranieri; di conseguenza sono necessari provvedimenti non solo per rispondere all'incremento numerico ma anche alle esigenze differenziate e particolari. In particolare si sono analizzate soluzioni per evitare che le scuole che servono le aree in cui risiedono molte famiglie di origine extracomunitaria, concentrate in maggioranza nell'area centrale, vengano percepite come scuole dedicate a questa utenza e di scarso livello qualitativo nello svolgimento dei programmi. L'obiettivo è quello di riequilibrare la presenza di alunni stranieri nelle classi per evitare che i bambini figli di famiglie benestanti vengano iscritti nelle scuole esterne al centro o nelle private.
 
Al 2005, gli iscritti alle scuole pubbliche dell'obbligo presenti in centro storico sono:

asili nido: San Paolo in via F. Selmi con 33 bambini
Momo di piazza Matteotti con 7 bambini
scuola materna: Boschi in via Saragozza con 66 bambini
scuola elementare: Ceccherelli in via Sgarzeria con 143 bambini
scuole medie: nessuna

per un totale di soli 249 bambini e ragazzi frequentanti a fronte di 1.346 residenti tra gli 0 e i 14 anni.
 
Analizzando la progressione storica del numero di iscritti, si confermano le considerazioni sopra riportate; infatti, nonostante un aumento del numero dei ragazzi, le iscrizioni alle scuole pubbliche sono costantemente in calo (da 320 frequentanti nel 2001 a 249 nel 2005), mentre per quanto riguarda gli istituti privati si registra un leggero aumento (da 221 nel 2001 a 229 nel 2005), significativo se si considera che la popolazione di origine italiana è in diminuzione   (Tabella H.1 V[PDF 14KB]).

 
Le iscrizioni agli istituti privati nel 2005 sono così ripartite:

scuole materne: Figlie di Gesù in via del Carmine con 90 bambini
elementari parificate: Figlie di Gesù in via del Carmine con 133 bambini
medie parificate: Zanarini in corso Adriano con 6 ragazzi

per un totale di 229 bambini e ragazzi.
 
Si può quindi affermare che c'è un ricorrente spostamento di iscrizioni di ragazzi italiani dalle scuole pubbliche del centro alle private o ad altre scuole esterne alla zona storica (Tabella H.1 V[PDF 14KB]).
Complessivamente si può comunque considerare che l'insieme degli istituti pubblici e privati, soddisfa in buona parte il fabbisogno scolastico dei residenti nel centro per la fascia in età scolare.
 
Considerando la distribuzione territoriale delle scuole, si nota che il nido S. Paolo e le materne Boschi sono raggruppate in un unico polo scolastico presso l'ex Istituto S. Paolo situato ai margini sud del centro storico (Tavola H.1 V[PDF 1.251KB] - Tavola H.2 V[PDF 1.240KB].   Le elementari Ceccherelli, che erano anch'esse al S. Paolo, sono ora state trasferite nella sede di via Sgarzeria ma è in previsione un importante riassetto teso a risolvere contemporaneamente diverse questioni che interessano l'intero sistema scolastico centrale (Tavola H.3 V[PDF 1.147KB].
Come dettagliatamente descritto nel documento "Linee di indirizzo per l'edilizia scolastica", la suddivisone dei due corsi delle Ceccherelli tra le scuole Pascoli e Cittadella e la rilocalizzazione delle medie San Carlo, porterebbe ad un maggiore equilibrio tra studenti italiani e stranieri risolvendo anche l'attuale problema del necessario adeguamento delle sedi (sottodimensionate per le San Carlo e inadeguate per le Ceccherelli).
 
Analizzando le attuali suddivisioni amministrative delle scuole materne in bacini di utenza, si osserva che in centro storico ne sono presenti quattro: il principale comprende, oltre a quasi tutto il centro storico, anche alcune aree a nord vicino alla zona ferroviaria e un'ampia zona ad est, gli altri si riferiscono a zone più limitate (zona parco Novi-Sad e parte della zona della Pomposa, isolati prospicienti a Viale Vittorio Veneto, parte di Viale delle Rimembranze e Calle di Luca).
Anche i bacini delle elementari sono, ad oggi, quattro. Le scuole Ceccherelli servono la quasi totalità del centro storico; l'area nord ovest fino a Piazza Matteotti gravita sulle elementari Cittadella; le zone di Viale delle Rimembranze e Martiri della Libertà sono servite rispettivamente dalle Pascoli e dalle De Amicis.
 
La questione delle scuole medie merita un discorso a parte. Fino a qualche anno fa ne erano presenti, in centro o appena fuori le mura, quattro: le Amici, le Alfieri, le Paoli, le S. Carlo, e servivano anche molti residenti nella periferia della città, dove le scuole medie erano in numero carente. Di queste ne sono state chiuse due, le Amici e le Alfieri, entrambe comprese nell'area centrale, considerando il limitato numero di residenti dell'epoca e la nuova disponibilità delle scuole nei quartieri periferici.
Oggi i ragazzi del centro fanno riferimento prevalentemente alle scuole Paoli e S. Carlo collocate ai margini, lungo i viali e in misura molto ridotta alle private Zanarini (Tavola H.4 V[PDF 1.296KB].
Come già detto, la futura riorganizzazione adeguerà il servizio alla domanda effettiva, considerando anche il previsto aumento della popolazione. Inoltre la realizzazione del polo scolastico di via del Carso, dove si collocheranno la materna, le elementari e le medie, permetterà di ottimizzare le dotazioni ad esse collegate, come le mense, le palestre ma soprattutto il sistema dei trasporti. Tale fattore risulta infatti elemento fondamentale da garantire in quell'età in cui i ragazzi vengono normalmente accompagnati dai genitori fino alla sede stessa e, considerando i limiti alla mobilità specifici dell'area centrale, finora non ha certamente agevolato le famiglie con figli residenti nel centro storico.

 
 
 
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