Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Rapporto 2006 sul Centro Storico
 
Metodologia di lavoro e dati di analisi logo il Centro di Modena

Come già illustrato in premessa, il fine di questo aggiornamento del rapporto è quello di verificare le modalità di utilizzo del centro storico e di accrescere la conoscenza dei fenomeni più rilevanti che lo caratterizzano.
 
L'analisi utilizza una lunga serie di dati (inerenti la popolazione, le unità immobiliari, ecc.) e di altre informazioni utili all'approfondimento dei diversi temi. Parallelamente alla raccolta dei dati si è proseguito il lavoro di tematizzazione degli stessi, con lo scopo di evidenziarne la distribuzione territoriale nell'area del centro storico.
 
Il lavoro si è svolto mediante una base informatica articolata, che utilizza diversi database distinti per immobili, residenti ed utenze energetiche HERA, ed un programma di elaborazione grafica dei dati (ArcView) capace di collegare tutte le informazioni legate ai civici (residenti, abitazioni, uffici, negozi, utenze...) preventivamente elaborate e caricate sul SIT (Sistema Informativo Territoriale), ad una porzione della pianta del territorio del centro storico corrispondente all'immobile e al relativo civico.
Tali porzioni corrispondono in pianta ai fabbricati, intesi come aggregati di uno o più mappali catastali legati ad un unico civico principale e delimitati da un poligono chiuso, dato dalla somma di tutte le particelle su cui insistono tali mappali.
Altre informazioni, in particolare quelle relative ai servizi di pertinenza alle abitazioni, sono state collegate ai mappali catastali piuttosto che ai fabbricati. Tale scelta è stata dettata dalle caratteristiche del tipo di archivio consultato; i dati infatti provengono dal catasto e non, come in tutte gli altri casi, dall'archivio della toponomastica. Risulta quindi, in alcuni casi, che su un unico mappale insistano più edifici, per cui il dato presentato è da considerarsi come complessivo di tutti i fabbricati ricompresi nello stesso mappale.
La scelta è stata dettata da criteri volti ad una visualizzazione attendibile delle informazioni a disposizione, per evitare di restituire una immagine ingannevole dei dati, rischio che si poteva correre legando più fabbricati allo stesso codice identificativo.
 
I dati corrispondenti al singolo fabbricato vengono visualizzati mediante la campitura della relativa area con colori differenziati e graduati in funzione del valore numerico ad essi associato: in questo modo le informazioni non rimangono numeri fini a se stessi, ma esprimono, mediante la colorazione, la loro importanza in rapporto alla rimanente parte di città storica, rendendo così evidenti fenomeni di concentrazione, ovvero, di diffusione dei temi oggetto di rappresentazione.
Nei casi più significativi sono poi stati presentati due differenti raggruppamenti degli stessi dati, equal e quantili, in modo da dare due letture a diverso livello di approfondimento della stessa elaborazione.Nel primo caso i dati sono stati suddivisi per uguale intervallo con categorie piuttosto ampie in modo da evidenziare i picchi maggiori lasciando più indistinte le piccole differenze; con il metodo dei quantili invece si è utilizzata una scala di valori con intervalli molto più ravvicinati che hanno permesso di ripartire le prime categorie degli equal (di norma sempre le più numerose) in modo da privilegiare la lettura dei leggeri cambiamenti diffusi sul territorio, accorpando tutte le fasce più alte.
 
Le banche dati a disposizione sono sostanzialmente cinque:

  • Servizio Toponomastica per ogni informazione inerente gli interni (intendendosi per interno ogni unità funzionale del fabbricato, caratterizzata da un'unica destinazione edilizia);
  • Archivio del Catasto per il controllo di alcuni dati dei fabbricati;
  • Archivio RSU per le superfici dei singoli interni
  • HERA per le utenze energetiche;
  • Anagrafe per i residenti.

Per quanto riguarda gli immobili, le banche dati a disposizione per l'estrazione delle informazioni necessarie erano quelle del settore toponomastica, l'archivio catastale ed i dati forniti dai contribuenti ai fini della denuncia per il pagamento delle imposte sui rifiuti solidi urbani. La scelta è ricaduta, dove possibile, sul database della toponomastica, il più aggiornato e completo, per ottenere le destinazioni d'uso, mentre è stato utilizzato l'archivio RSU per ricavare le superfici di abitazioni, uffici e negozi. Tutte le destinazioni sono pertanto legate ai codici d'uso toponomastici, e dipendenti dal loro stato di aggiornamento.
Le informazioni sui residenti sono quelle che risultano dal database anagrafico comunale, mentre le informazioni sull'utilizzo reale degli interni provengono dall'archivio HERA. Ognuno di questi dati è comunque stato legato agli stessi codici che usa la toponomastica per identificare gli interni.
 
Questo metodo di lavoro, nonostante la completezza e la varietà delle informazioni fornite, non si presta per l'analisi degli edifici complessi, ossia di quegli immobili che, per molteplicità d'uso e articolazione dei rapporti tra le diverse destinazioni esistenti e potenziali, costituiscono delle singolarità da valutare caso per caso.
 
Conseguentemente questi edifici sono stati esclusi dalle successive tavole tematiche e saranno oggetto di un'analisi mirata nell'ambito di uno studio specifico.
Fanno eccezione i tematismi relativi ai servizi di pertinenza alle abitazioni, in quanto gli edifici complessi non sempre corrispondono ad un unico mappale, nonché gli uffici, il commercio ed i servizi, in quanto queste funzioni sono particolarmente diffuse nell'ambito di tali edifici.
 
Di seguito ad ogni paragrafo relativo alle tavole tematiche si riportano, comunque, sia i dati riferiti al totale degli immobili che quelli sul totale con esclusione dei contenitori.
 
Sono considerati edifici complessi i fabbricati aventi le seguenti destinazioni prevalenti, secondo la codifica in uso presso il Servizio Toponomastica:

  • cod. 31 - collegi, convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari e caserme
  • cod. 32 - case di cura ed ospedali
  • cod. 33 - prigioni e riformatori
  • cod. 34 - uffici pubblici
  • cod. 35 - scuole e laboratori scientifici
  • cod. 36 - biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie e accademie
  • cod. 37 - polisportive, associazionismo, ecc.
  • cod. 44 - fabbricati e locali per esercizi sportivi
  • cod. 51 - industria
  • cod. 52 - alberghi e pensioni
  • cod. 53 - teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli
  • cod. 67 - fabbricati destinati all'esercizio dei culti: chiese, cappelle, oratori, sinagoghe, moschee, ...
  • oltre a tutti quegli immobili interamente destinati ad un uso terziario specialistico, pubblico o privato (banche, sede Telecom, sede Enel, sede degli Ordini professionali, ...)

Sono state, pertanto, prese in considerazione le sole destinazioni d'uso ad abitazioni, uffici, negozi e botteghe, magazzini e autorimesse, con le seguenti codifiche toponomastiche o catastali:

  abitazioni: cod. 00 - abitazioni occupate da famiglia residente
cod. 16 - abitazioni vuote o non occupate da famiglia residente
uffici: cod. 18 - abitazioni occupate da attività non residenziali
cod. 20 - uffici
negozi e botteghe: cod. 41 - negozi, botteghe, pubblici esercizi
cod. 43 - laboratori
cod. 54 - ristoranti
magazzini: categoria C/2 del Catasto Edilizio Urbano
autorimesse: categoria C/6 del Catasto Edilizio Urbano.
 
 
 
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