Comune di Modena
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Università di Firenze
Facoltà di Architettura - Dipartimento di Urbanistica

Laboratorio di Tesi "Abitare Modena"

Modena: periferia nel centro - centro nella periferia.
Analisi dei PEEP e del loro ruolo urbano rapportandoli alla problematica del centro storico.

Studente Lucia Zoroddu


Nel termine abitare credo siano insite una moltitudine di azioni e di relazioni che appartengono indiscutibilmente all'esistenza umana.
Da sempre, l'esigenza del vivere associato ha fatto scaturire nell'uomo la necessità di creare strutture urbane all'interno delle quali poter soddisfare tale requisito.
Di questo abbiamo ricevuto testimonianza dalle molte civiltà che ci hanno preceduto, ognuna delle quali ha lasciato traccia del proprio modus vivendi.
Punto comune a tutte, almeno nelle popolazioni che hanno raggiunto maggior splendore, era la volontà di costituire/costruire luoghi destinati a svolgere la vita comunitaria, alla quale appartenevano gli aspetti civili della giustizia, del lavoro, del culto e dello svago.
Tali luoghi, di solito riuniti, davano vita al "centro" dell'insediamento nel quale si svolgeva la vita pubblica con tutte le sue articolazioni.
Centro non necessariamente con il significato di centralità geometrica ma con quello di capacità d'accentramento e di richiamo degli abitanti.
Molte sono le testimonianze di centri civici a noi pervenute: nella polis greca la vita civile si svolgeva nella piazza principale e centrale, l'Agora; al contrario il Foro romano (esempio di centro non centrale) era posto inizialmente lungo una grande via di comunicazione a richiamo degli abitanti dalle campagne circostanti; nel Medioevo il ruolo di centralità spettava alla chiesa e al suo sagrato nel quale venivano portate fuori le rappresentazioni religiose da cui in seguito deriverà la nascita del teatro e l'uso della piazza rinascimentale come scenario.
Tutte le epoche hanno quindi lasciato le proprie eredità che nel sommarsi e/o sovrapporsi hanno dato vita ai nostri tanto amati e tanto discussi centri storici.
Tanto amati, in quanto credo che ogni cittadino sia consapevole di ciò che essi racchiudono, non solo per il loro valore economico intrinseco ma anche per la memoria e la testimonianza che essi rappresentano e narrano in ogni momento.
Ma se non si vuole che rimangano tali e continuino quindi a rappresentare i fantasmi del passato è necessario che siano attualizzati attraverso un idoneo reinserimento di attività e persone per le quali la loro presenza nei secoli è stata necessaria.
Questo, è il caso di Modena dove il centro storico può essere paragonato ad un vecchio albero morente dalle cui radici sono spuntati dei virgulti (quartieri periferici) che vanno assumendo sempre maggiore importanza e autonomia, fino a decretare l'inutilità del proprio nucleo generatore.
Ed è proprio di questi virgulti, e in modo specifico dei PEEP, che mi vorrei occupare nell'elaborazione della mia tesi di laurea, capire il o i fenomeni sociali, economici e legislativi e di conseguenza urbanistici che li hanno generati, analizzandoli parallelamente ad alcune esperienze italiane.
L'introduzione, darà un inquadramento generale delle problematiche legate al fabbisogno della residenza e dei principali provvedimenti legislativi che si sono succeduti per tamponare le varie emergenze in quest'ultimo secolo in Italia.
Il primo capitolo, a carattere storico, darà una panoramica di ciò che è stato realizzato a Modena nel settore dell'edilizia residenziale pubblica, a partire dai primi del XX sec.
Nella narrazione saranno sottolineate le variazioni economiche, politiche, sociali, culturali che hanno accompagnato tali realizzazioni.
Il secondo capitolo a carattere analitico individuerà la localizzazione dei PEEP nel territorio comunale.
Attraverso questa analisi sarà possibile individuare alcune direttrici di espansione privilegiate nei vari periodi PEEP dalle quali sarà possibile intuire le diverse politiche urbane che hanno dato forma alla città.
Il terzo capitolo analizzerà i caratteri urbani morfologici e tipologici dei vari insediamenti PEEP di Modena, in parallelo tra loro ma anche con riferimenti specifici ad altre realizzazioni coeve nel panorama italiano dell'edilizia residenziale pubblica, individuando quali modelli insediativi sono stati adottati nella periferia modenese rispetto ai modelli proposti dalla cultura urbanistica italiana.
Il quarto capitolo sarà dedicato all'analisi degli spazi aperti individuandone la corrispondenza tra progettazione e realizzazione, la funzionalità e il raggio d'influenza, la proprietà e la loro gestione.
Già da questo punto sarà possibile individuare quali sono i quartieri che hanno sottratto centralità alla città consolidata, diventando poli urbani.
Nel quinto capitolo, quello conclusivo, tenterò di fare delle considerazioni su come poter far convivere centro e periferia dando ad ognuno il proprio ruolo.
Prima di tutto, perciò, dovrò individuare se esistono ruoli diversi da assegnare a questi settori urbani e se esistono quali siano i ruoli spettanti ad ognuno di essi.

 
 
 
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