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Modena guarda lontano...
pensieri e progetti per la città
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Comune di Modena: Assessorato alla Programmazione e Gestione del Territorio |
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All'inizio del suo mandato, l'attuale Amministrazione - intenzionata a portare avanti e sviluppare i temi del progetto urbano e del laboratorio della città - attiva due importanti iniziative in questa direzione: un convegno scientifico sull'idea della città che vogliamo, ed un workshop su diverse ipotesi di progettazione in forma di laboratorio (2005).
Con tali scelte l'Amministrazione, oltre a far propria una linea culturale ben precisa, dichiara apertamente di non sentirsi autosufficiente su problemi di così ampio respiro, e dimostra di volersi aprire a contributi esperti di varia natura e provenienza.
Vale la pena di ricordare questi passaggi almeno nei loro contenuti essenziali.
Il Convegno scientifico, nel Giugno 2005, si tiene sotto il titolo di Città Media Felix: titolo che già anticipa e mette in discussione quale dovrebbe essere l'idea generale della città che si vuole proporre e condividere, all'insegna dell'urbanità.
Una città che, tutta quanta, è (o comunque deve diventare) città a pieno titolo, non periferia. Una città che è media nelle sue dimensioni, ma soprattutto nell'equilibrio delle sue diverse componenti che interagiscono, e che sono tutte da salvaguardare. Una città che è felix non solo in senso augurale, ma proprio nell'impegno concreto che sa sviluppare per migliorare il benessere e la felicità degli abitanti.
In quel Convegno si è parlato specialmente dell'importanza e della necessità di tener conto dei vari punti di vista degli abitanti. E proprio questo era lo scopo principale del Convegno.
Con il contributo di autorevoli studiosi delle diverse discipline, si voleva mettere in campo i ragionamenti e le applicazioni della sociologia urbana (G. Amendola), dell'antropologia urbana (F. La Cecla), della psicologia collettiva (A. Mela), della percezione ambientale (M. Bonnes), e del processo decisionale in urbanistica (A. Belli): sempre con particolare riferimento allo spazio pubblico della città ed ai problemi della sua appropriazione collettiva.
Il convegno, svoltosi alla Chiesa della Fondazione San Carlo, è stato un momento importante per fissare l'attenzione in particolare su due questioni centrali.
La prima, la necessità (e la difficoltà) di comprendere per davvero la domanda degli abitanti, specialmente in una situazione sociale in cui questa diventa sempre più composita e differenziata, e quindi sempre meno riconducibile a interpreti noti e a modelli già collaudati.
La seconda, l'importanza generale dei problemi di progettazione, fruizione e gestione dello spazio collettivo della città, pubblico in particolare, dopo aver riconosciuto questo come luogo primario e insostituibile della coesione e dell'interazione sociale.
In quest'approccio, in generale, l'attenzione principale è sempre rivolta alla qualità del vivere in città. Desideri, speranze, partecipazione; ma anche valori, regole, percorsi; tutto quanto concorre alla qualità del vivere di cui ci dobbiamo occupare.
E' questa un'attenzione indispensabile - com'è stato sottolineato - che dovrà accompagnare l'intera esperienza del Laboratorio.
La seconda iniziativa, quella di un Workshop in cui sperimentare diverse ipotesi di progettazione in forma di laboratorio, è stata svolta a valle del Convegno, in Settembre 2005; anche nel presupposto di utilizzarne i risultati teorici nella prova pratica della progettazione urbana.
L'atelier di progettazione è stato allestito al Foro Boario, con il titolo molto didascalico di Prove di Laboratorio: l'obiettivo principale era infatti quello di sperimentare un modo di collaborazione aperta e integrata, condotta in un'inedita sede laboratoriale non-stop, sotto gli occhi del pubblico.
Per inserire l'apporto delle competenze esperte, sono state invitate a collaborare sette diverse Facoltà universitarie: Bologna, Cesena, Firenze, Genova, Parma, Torino, Venezia.
Non è stata quella una scelta particolarmente mirata: semplicemente sono state invitate tutte le Facoltà che, condividendo questo progetto innovativo, hanno risposto all'invito del Comune. Per tale scelta, comunque, le strutture universitarie sono state considerate le più adatte in generale, per loro natura, a svolgere un'attività che presenta un netto carattere di ricerca.
Con le sette Facoltà universitarie sono stati istituiti altrettanti Gruppi di lavoro integrati, ciascuno formato da esperti provenienti dal mondo universitario e da tecnici progettisti interni alla struttura comunale.
A ciascun Gruppo è stato assegnato un tema di trasformazione e riprogettazione di una parte significativa della città, analizzandone e documentandone i problemi reali e le potenzialità, ed ascoltando il parere di cittadini ed addetti ai lavori, interessati al tema specifico.
Ai tre giorni di Workshop sono seguite pubbliche presentazioni nelle Circoscrizioni interessate, discussioni, approfondimenti sugli elaborati prodotti; ed anche precise richieste di modifiche e di integrazioni.
L'attività del Workshop è stata discussa in un dibattito dal titolo "Pensiamo Città", svoltosi nell'ambito delle iniziative del Festival dell'Architettura III, nella edizione dal tema "Ricchezza e Povertà".
Successivamente, tutto il lavoro di progettazione, insieme agli Atti del Convegno, è stato poi raccolto nella pubblicazione "Città e progetto - pre-testi di urbanistica riflessiva", a cura di G. Villanti (Editrice Compositori, 2006).
In questo titolo, con il termine di urbanistica riflessiva si è voluto indicare lo spirito con cui tutto il lavoro è stato condotto: quello di un'urbanistica che, facendo, riflette sugli effetti dell'azione prodotta sugli altri, e così facendo impara.
La pubblicazione è stata presentata organizzando una tavola rotonda (questa volta composta di amministratori dell'urbanistica, però, allo scopo di confrontare esperienze di altre città medie in un tipo di attività urbanistica che nel Paese incomincia a prender piede) con il titolo: "Parliamo di progetto urbano". L'attenzione è rivolta al progetto urbano come a un modo di fare urbanistica più facilmente comprensibile e comunicabile ai cittadini.
La tavola rotonda si è svolta al Forum Monzani nell'ambito del Festival dell'Architettura III (2006), nella edizione intitolata "Architetture di rara bellezza". Mentre il Festival, nel frattempo, ha trovato a Modena (insieme a Parma e Reggio Emilia) una sua sede permanente, cosa che dimostra l'impegno dell'Amministrazione in questo specifico settore.
Per tutti questi motivi, in conclusione, e a conferma del percorso seguito, si è convenuto che l'attività di tipo laboratoriale è quella che meglio risponde ai problemi ed ai processi tipici della costruzione di un progetto urbano; come parecchie esperienze, che ormai si stanno attivando in diverse città, sembrano appunto confermare.
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