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Ex Fonderie Riunite progetto D.A.S.T. (Design, Arte, Scienza e Tecnologia)
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Assessorato al Bilancio e alla Partecipazione - Ufficio Partecipazione |
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Assessorato alla Programmazione e Gestione del Territorio - Laboratorio della Città |
anno 2008 |
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consulente Marianella Sclavi Politecnico di Milano |
Progetto partecipativo Tavolo di confronto creativo |
Ordine degli Architetti della Provincia di Modena |
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Centro Cooperativo di Progettazione CCDP |
progetto vincitore del concorso
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Modo Studio arch. Giorgio Martocchia arch. Fabio Cibinel arch. Roberto Laurenti e con arch. Sofia Cattinari |
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La storia remota del luogo inizia nel 1938 con la costruzione di un edificio industriale a ridosso della linea ferroviaria Modena-Bologna, nei pressi della stazione e a poca distanza dal centro storico in un'area, in seguito denominata "fascia ferroviaria", che già da tempo aveva visto una progressiva concentrazione di stabilimenti industriali, prevalentemente metalmeccanici.
La storia dell'impresa fu segnata negli anni dal 1947 al 1949 da forti contrasti tra maestranze e proprietà, culminati in una serrata e in manifestazioni sindacali che ebbero un tragico epilogo.
Il 9 gennaio 1950, la polizia aprì il fuoco sulla folla dei manifestanti senza apparente motivo e uccise sei operai.
A seguito della tragedia che scosse a fondo la coscienza della città, in tutto il Paese furono indetti scioperi e manifestazioni di solidarietà, e mentre la popolazione di Modena si presentava in massa ai funerali delle vittime, si susseguirono le prese di posizione.
La successiva fase della storia dell'impresa registrò un lungo periodo di rapporti conflittuali con la proprietà fino a quando l'azienda venne ceduta ad altro proprietario e infine messa in liquidazione.
La reazione degli operai fu decisa: occuparono la fabbrica e si opposero alla liquidazione delle Fonderie coinvolgendo l'Amministrazione comunale che li sostenne.
La fabbrica fu posta sotto regime di amministrazione controllata e nel 1966 avvenne il passaggio di proprietà agli operai che l'acquistarono e si costituirono in Cooperativa.
Nel 1983 lo stabilimento cessò di funzionare a causa del declino che in quegli anni investiva il settore e per l'obsolescenza degli impianti che non avevano visto per lungo tempo investimenti significativi.
Ebbe così luogo la fusione con un'altra azienda, gestita anch'essa da una cooperativa, e l'edificio fu abbandonato.
In seguito fu acquistato dal Comune di Modena che inizialmente pensò di farne la sede dell'Azienda USL locale, ma il progetto non ebbe seguito.
Quando nel 2005 si profilò l'intenzione di destinare l'edificio ad accogliere uffici comunali e l'area circostante ad edilizia residenziale, si levarono numerose voci di dissenso e il 10 gennaio 2006 una partecipata assemblea manifestò l'interesse ancora vivo per le sorti dell'edificio da parte della cittadinanza.
L'Amministrazione comunale, così stimolata, decise di coinvolgere la città nella scelta sulla destinazione dell'area e dare avvio ad un percorso di progetto partecipativo che fu annunciato nella simbolica data del 9 gennaio 2007.
Il compito di coordinare il progetto venne affidato a Marianella Pirzio Biroli Sclavi, docente di Etnografia Urbana al Politecnico di Milano ed esperta di Arte di ascoltare e Gestione creativa dei conflitti.
Il progetto partecipativo sulle Ex Fonderie è stato un percorso altamente strutturato e fortemente inclusivo che ha permesso, attraverso la realizzazione di tantissime attività che hanno coinvolto cittadini, istituzioni, realtà associative, di giungere ad un risultato di grande rilievo e interesse.
Il percorso si è articolato in varie fasi:
una prima fase ("primi passi" - "la città esplora") realizzata nel periodo gennaio/prima metà di marzo volta a far conoscere alla città obbiettivi e metodologia del processo partecipativo e allo stesso tempo promuovere interesse, curiosità, voglia di partecipare.
la seconda fase (la città propone) ha visto la presentazione ufficiale delle proposte per il riuso dell'edificio delle ex Fonderie; il 17 e il 18 marzo 2007 è stato realizzato un incontro con la metodologia dell' Open Space Technology (OST) presso la palestra della polisportiva Villa D'oro, nel corso del quale sono emerse e sono state discusse le varie proposte.
Alla fine delle due giornate è stato prodotto un instant book che ha reso la sintesi delle 20 diverse ipotesi di riuso;
la terza fase (la città sceglie) ha visto la costituzione del Tavolo di Confronto Creativo (TCC) composto dai "portavoce" delle proposte emerse nel corso dell'Open Space del 17/18 marzo.
Il compito del Tavolo di Confronto Creativo (TCC) è stato quello di arrivare, attraverso l'approccio dell'Ascolto Attivo, ad una soluzione condivisa, tecnicamente e finanziariamente sostenibile, aggregando le 20 diverse ipotesi di riuso emerse nella fase precedente.
Il Tavolo di Confronto Creativo (TCC) è quindi riuscito a consegnare all'Amministrazione Comunale una progetto unitario, da tutti condiviso e considerato migliorativo delle proposte iniziali, il progetto D.A.S.T. (Design, Arte, Scienza e Tecnologia).
La proposta elaborata dal Tavolo di Confronto, denominata "D.A.S.T alle ex Fonderie", è stata esaminata dal Consiglio Comunale che ha ritenuto di condividere e promuovere il progetto e di incaricare la Giunta e gli uffici competenti di adottare tutti gli atti necessari per realizzare un concorso di idee, al fine di definire una coerente proposta progettuale in merito alla riqualificazione dell'edificio delle Ex Fonderie Riunite.
Obiettivo del concorso è stato quello di ricevere idee e ipotesi progettuali volte ad ottenere:
uno schema planivolumetrico di massima per l'intero comparto, ove siano definiti i rapporti tra i vari volumi esistenti e di progetto;
il progetto architettonico di massima riguardante l'edificio ex Fonderie Riunite e la sua area di pertinenza, con la definizione compiuta degli spazi del D.A.S.T. (Design, Arte, Scienza e Tecnologia)
Il progetto vincitore del concorso è stato elaborato dal Centro Cooperativo di Progettazione CCDP, in collaborazione con Modo Studio arch. Giorgio Martocchia, arch. Fabio Cibinel, arch. Roberto Laurenti e con arch. Sofia Cattinari; si è distinto "per aver saputo interpretare l'identità del manufatto storico rafforzandone i significati con l'inserimento di nuove forme architettoniche in grado di definire un qualificato segno urbano.
Il progetto inoltre dimostra una convincente rispondenza ai requisiti del bando, ben integrati e risolti nella soluzione progettuale" (estratto dal verbale della commissione giudicatrice).
Tavola 1: Planimetria scala 1:1.000 - Schema dei flussi - Schema delle funzioni
Tavola 2: Pianta Piano Terra - Pianta Piano Primo - Schemi funzionali - scala 1:500
Tavola 3: Sezioni
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