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Politecnico di Milano - Dipartimento di Scienze del Territorio
Laboratorio Metodi e tecniche di Pianificazione Urbanistica - Sezione Commercio e Territorio

Laboratorio di Tesi "Rapporti commercio e Territorio"

Fragilità e prospettive dei centri di vicinato nel sistema della distribuzione commerciale: il caso di Modena

Studente Pierluigi Simonini


Modena, dai primi anni '70 fino alla metà degli anni '80, ha vissuto il suo periodo di maggior sviluppo ed espansione. E' in quest'arco temporale, che sono nati per volontà dell'amministrazione pubblica, mediante politiche insediative interessanti e impegnative, i centri commerciali di vicinato. Tali strutture, sono state concepite come piccoli centri commerciali di quartiere, privi di una chiara identità tipologica d'insieme, ma caratterizzati da una composizione strutturale sicuramente omogenea. Generalmente essi presentano un numero di attività che varia dalle dieci alle venticinque unità, solitamente distinte in pubblici esercizi e servizi, attività commerciali e artigianali, spesso integrate con un modesto "magnete" rappresentato da un Supermercato di piccole dimensioni (400-700 mq).
 
L'intento urbanistico, era quello di creare dei poli di attrazione e di aggregazione, che conferissero una maggiore identità alla realtà periferica di quartiere.
 
Dalla seconda metà degli anni '80 la situazione è sostanzialmente mutata: Modena ha vissuto una repentina e radicale evoluzione della rete commerciale, caratterizzata da un rapido affacciarsi sul mercato di nuovi sistemi distributivi. Tutto ciò, ha prodotto un clima di elevata concorrenza, che ha costretto molti esercizi tradizionali a riorganizzarsi per rimanere sul mercato, seguendo un "vivace" equilibrio dinamico, che è tuttora evidente fra le varie forme di distribuzione. Oggi è in atto un assestamento complessivo della rete distributiva locale, che necessita di alcuni interventi programmatici complessivi, sia nell'ambito delle problematiche del centro storico, che nell'ambito di una parziale riorganizzazione dei centri di vicinato.
 
E' evidente la necessità di restituire un'identità a tutti questi luoghi, che per un motivo o per l'altro ne risultano deficitari, al di là dei soli aspetti commerciali che pur sono necessari.
 
Il mio intento è di effettuare una, per quanto possibile, accurata lettura del "sistema urbano" caratterizzato dai centri di vicinato. Ovviamente le implicazioni che ne conseguono sono molteplici: è importante colloquiare mediante un linguaggio il più "organico" possibile, con le differenti, ma complementari, realtà del territorio modenese, senza mai dimenticarsi quanto i nuovi rapporti commerciali condizionino il territorio urbanizzato.
 
Il lavoro si articolerà secondo una prima parte, che farà riferimento a brevi ma necessarie considerazioni di carattere introduttivo, in cui si descriverà l'odierna evoluzione della morfologia sociale e territoriale, con particolare attenzione agli effetti di una sempre maggiore tendenza alla globalizzazione delle forme di mercato. Da queste considerazioni passerò ad una fase successiva dedicata ai differenti aspetti della realtà modenese, con particolare riferimento al luogo, alle persone, al dinamismo della realtà economica locale e alle scelte programmatiche attuate dalla pubblica amministrazione, con scopo di evidenziare alcune odierne problematiche fra cui spicca l'attuale situazione dei centri di vicinato modenesi.
 
Successivamente prenderò in esame il problema centrale, dedicandomi ad un complesso lavoro d'indagine conoscitiva, al fine di ottenere una corretta restituzione e spazializzazione dei dati raccolti. Di seguito, il tentativo sarà quello di indicare, il più correttamente ed esaurientemente possibile, gli elementi di "fragilità" dei centri analizzati, ma allo stesso tempo d'individuare le possibili potenzialità non direttamente e immediatamente percepibili.
 
Il passo conseguente sarà rappresentato dalla formulazione di un'ipotesi di progetto, che avrà per obiettivo la rilettura e riorganizzazione di uno o due centri di vicinato modenesi. Gli ambiti toccati faranno riferimento, da un lato a indicazioni di più ampia "scala" urbana, dall'altro a considerazioni di carattere strutturale e commerciale direttamente connesse alla particolare realtà in esame.

 
 
 
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