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Il Nodo Stazione Nuova stazione intermodale bifronte la città che unisce
Università di Bologna Facoltà di Ingegneria |
anno 2008 |
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Coordinatore ing. Celestino Porrino |
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Alberto Bortolotti Gabriele Giacobazzi Marco Prati |
Gruppo di lavoro Luisa Bravo Paolo Piazza Nicola Ragazzini |
Giovanni Crocioni Andrea Pompigna Simona Tondelli |
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Massimiliano Andrini Francesco Debenedettis Vincenzo Reale |
Studenti Gianluigi Barbieri Filippo Nassetti |
Mario Da Deppo Eugenio Oliva Alessandro Zomparelli |
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La Stazione Intermodale Bifronte è la città che unisce: luoghi, viaggi, persone. E' il luogo in cui le occasioni d'incontro e di scambio si moltiplicano. In cui s'intersecano le relazioni dello spazio, quelle del tempo, quelle dei movimenti di tante persone diverse, con tutti i loro differenti motivi, a tutte le ore.
Problemi e speranze di ogni giorno. Vi s'icontrano le reti lunghe dei viaggi occasionali; le reti corte dei pendolarismi quotidiani; i percorsi di collegamento di vario tipo; le intermodalità dei diversi mezzi di trasporto, pubblici e privati; le corrispondenze; le coincidenze; le soste, le attese.
Un luogo in cui si transita, ma anche in cui si lavora e si abita; e dove, spontaneamente, si alimenta la pratica sociale dello spazio pubblico; con i passaggi, i collegamenti, le attività urbane di ogni genere, la mescolanza e gli incontri casuali dei cittadini, degli ospiti e dei visitatori.
La città che unisce, nella sua dimensione più completa, è anche la nuova connessione e la nuova integrazione fra due parti di città:che finalmente si ritrovano non più separate.
Dal Nord fino alla Ghirlandina, un nuovo percorso urbano continuo racconta a tutti che la città è una sola, e che la si può vivere insieme, senza fratture.
La città che unisce è dunque molto di più di una stazione. E' una città densa di presenze e di attività. E'uno spazio urbano vivibile e sicuro, dove quello dell'incontro è un valore urbano primario, finalmente ritrovato e coltivato con cura.
La Nuova Stazione Intermodale non è solo una specifica attrezzatura specializzata per la riqualificazione ed il potenziamento integrato dei servizi di trasporto pubblico; ma è anche una "cerniera urbana" alla quale è affidato il compito di ricollegare la Città del Nord con il Centro consolidato, superando la storica frattura prodotta dalla linea ferroviaria.
Dunque, come tipologia di stazione, è una stazione intermodale e bifronte.
L'intermodalità è conseguita integrando, in un unico organismo, il trasporto ferroviario interregionale, regionale e locale, con il trasporto di autobus urbani e suburbani, metrotranvia e servizi turistici e speciali, servizi taxi e auto collettive, oltre, naturalmente al trasporto privato mediante i parcheggi per le auto, i ciclomotori e le biciclette.
La bifaccialità è conseguita riorganizzando il lato Sud sull'attuale Piazza Alighieri (resa aperta e permeabile mediante la prosecuzione del Viale Crispi fino al Viale Montecuccoli), e progettando un nuovo fronte Nord.
I due fronti sono fortemente connessi dal sistema degli interrati, con collegamenti pedonali, ciclabili ed anche veicolari; sul fronte Sud, una nuova struttura integrata di servizi al viaggiatore e di servizi urbani (organizzata sui due livelli), si ricollega baricentricamente alla stazione storica ed alla nuova stazione integrata delle autocorriere.
I temi e le scelte caratteristiche possono essere così riassunti:
Riassetto funzionale di tutto il sistema della viabilità e dei parcheggi, e potenziamento delle connessioni Nord-Sud in attraversamento della ferrovia, con un nuovo sottopasso automobilistico e per i mezzi di trasporto pubblico, oltre che con il sistema dei sottopassi pedonali, in diretta continuità con i percorsi urbani.
Riqualificazione urbanistica dell'intorno della Nuova Stazione, alla quale diventa possibile attribuire il ruolo di nuova centralità e di autentica cerniera urbana, giacché si arricchisce di un ampio mix di funzioni, tra le quali non manca la residenza.
Approfondimento dei rapporti con la zona a Nord (ex Consorzio Agrario) e con quella a Sud (ex Manifattura Tabacchi), nonché con i Viali della cerchia delle mura: all'asse di collegamento Nord-Sud, si aggiunge un nuovo collegamento urbano Est-Ovest (su due livelli), che alleggerisce e modifica il ruolo di Viale Monte Kosica.
Determinazione unitaria e integrata del nuovo organismo di stazione intermodale, con recupero e riuso della stazione ferroviaria esistente, riqualificata, e completata con i nuovi elementi di servizi al viaggiatore, posti in sequenza sul fronte del ferro.
Determinazione della domanda e dell'offerta della mobilità intermodale, e di tutti gli spazi funzionali e operativi da attribuire alla Nuova Stazione; dodici milioni di presenze all'anno sono la proiezione del dimensionamento di progetto di quello che sarà il primo polo integrato della mobilità dell'intera Provincia di Modena.
Organizzazione dello schema distributivo delle diverse categorie dei flussi di movimento, e della loro compatibilità con i flussi del traffico urbano: grazie alle nuove infrastrutture superficiali e interrate, sarà possibile separare efficacemente i diversi flussi di movimento, in particolare tra pubblici e privati, e tra recapiti riferibili alla Stazione e semplici attraversamenti veloci delle aree urbane.
Ipotesi di riutilizzo urbanistico-edilizio delle aree dismesse dell'ex scalo ferroviario, in relazione alla nuova viabilità ed al nuovo piazzale della Stazione: aree oggetto di valorizzazione urbanistica, al di là di quanto direttamente utilizzato dal nuovo organismo intermodale, per consentire la formazione di isolati urbani in buona continuità con i tessuti plurifunzionali del centro consolidato e del Centro storico.
Ipotesi di riutilizzo delle aree dismesse della ex Stazione Autocorriere, in relazione alla riqualificazione della zona ex Cittadella. La loro valorizzazione urbanistica consente la creazione della nuova grande Autostazione, che funzionalmente adotta una tipologia di testa direttamente interfacciata con il piano del ferro.
Ipotesi di riutilizzo delle aree dell'ex Nuova Darsena, in relazione alla rifunzionalizzazione del cavalcaferrovia Mazzoni ed alle aree contigue che lo innestano nel Centro Storico; il cavalcaferrovia Mazzoni, alleggerito dal traffico automobilistico, aumenta quindi il suo valore di ulteriore connessione urbana. Un aspetto molto sentito di questo progetto è rappresentato dall'esigenza di riqualificazione sociale e ambientale della zona, attualmente caratterizzata negativamente dalla presenza della stazione ferroviaria: la quale, come spesso accade nell'intorno delle stazioni, si presenta come una zona poco attraente e particolarmente difficile, anche con problemi d'insicurezza e di disagio.
Questo risultato di riqualificazione urbana potrà essere realizzato per effetto di ambedue i fattori evidenziati nel progetto:
da un lato, l'apertura dei nuovi collegamenti Nord-Sud ed Est-Ovest, che può avere un effetto determinante nel far perdere alla zona della stazione il carattere di enclave e di isolamento per eccessiva specializzazione, carattere che di per sé produce nell'intorno una condizione "a rischio";
dall'altro, la multifunzionalità associata alle attività di stazione, con i nuovi insediamenti urbani, anche residenziali e comunque polifunzionali, realizzabili nelle aree dell'ex Scalo Merci Ferroviario, e sul fronte di Viale Monte Kosica, restituito, come gli altri viali del "ring", ad una più completa e appropriata funzione urbana.
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