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Madonnina e Villaggio Artigiano progetto di rigenerazione urbana
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Università degli studi di Cesena Facoltà di Architettura |
anno 2005 |
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Coordinatore prof. arch. Gino Malacarne |
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arch. Morena Croci |
Consulenti Comune di Modena
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arch. Giovanna Rinaldi |
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Matteo Agnoletto Eva Ceccarini Stefano Ferro Pietro Gianessi Letizia Palmili |
Gruppo di lavoro Elisa Bandini Ildebrando Clemente Giovanni Furlan Alessandra Moro Alessandro Petrolani |
Sandro Bortot Saverio Fera Stefano Gabrielli Daniela Nacci Emanuele Semprini |
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Nel giro di alcuni anni, la parte Ovest della Città di Modena, quella solcata dalla linea ferroviaria e appoggiata sulla Via Emilia, si troverà di fronte a un cambiamento che davvero potremo considerare epocale.
I nuovi sistemi infrastrutturali legati all'attuazione del progetto Alta Velocità porteranno infatti il traffico ferroviario in uscita dalla Stazione Centrale e diretto verso Milano su altre linee, passanti a nord della città, sostituendo così la linea storica, che oggi attraversa la città sfiorando il Cimitero, troncando la via Emilia e attraversando due quartieri - la Madonnina e il Villaggio Artigiano - che su quella linea sono nati e cresciuti.
Tra qualche anno, i treni non passeranno più da lì, e quel solco che da sempre costituisce una barriera per la città, potrà non essere più tale.
Da un lato, la dismissione della linea ferroviaria potrà costituire una importante forma di collegamento tra la parte ovest della città (quartieri residenziali, parti produttive, sistema direzionale e terziario della zona Fiera) e il sistema Stazione - Centro Storico.
Dall'altro, questa potrà essere una straordinaria occasione di riconnessione di parti di città da sempre separate e divise, di riqualificazione del vecchio Villaggio Artigiano, consentendo peraltro importanti ricuciture urbane (su tutte il ripristino del tracciato storico della Via Emilia, nonché il recupero dell'accesso da sud al Cimitero), usando il vecchio tracciato ferroviario come elemento generatore di nuovi tessuti urbani e di importanti spazi pubblici.
Proprio da quete premesse inizia l'analisi e la proposta progettuale elaborata dal gruppo di lavoro della Facoltà di Architettura di Cesena, coordinato dal prof. Gino Malacarne.
Tra i temi principali: la messa a sistema del Cimitero Monumentale, in particolare nel suo completamento, l'ipotesi di demolozione del cavalcavia ed il completamento e la riconnessione delle aree a margine dell'asse ferroviario.
Il Cimitero viene completato nel suo disegno originario, in modo particolare recuperando l'accesso principale nel lato sud e creando un vero e proprio viale a carattere monumentale che approda fino alla via Emilia, in quel punto.
Il cavalcavia viene demolito, e proprio questa area resa disponibile diventa il fulcro del progetto. Qui infatti si pone il segno forte, anche provocatorio, di una nuova porta di accesso alla città: il progetto prevede la costruzione di diversi edifici a torre, a prevalente destinazione residenziale, il cui basamento si configura come spazio pubblico polifunzionale, una sorta di piazza coperta.
Il segno dell'edificio "alto" è volutamente portato all'estremo: a richiamare la necessità di un segnale potente, in un punto strategico di cerniera.
L'asse del tracciato ferroviario diventa un lungo ed importante percorso alberato su cui può trovare sede propria il mezzo pubblico che, in forme moderne, riconnetta il centro cittadino alla zona fieristica.
Sui bordi, agganciandosi alla viabilità esistente, vengono ricucite le aree del villaggio e della Madonnina, separate da sempre dal tracciato del ferro; e ridisegnati nuovi fronti edilizi ove, fino a oggi, davano il retro fabbriche e capannoni.
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