Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Modena nel 2000
 


1 fine espansione - 2 Modena fra 10 anni - 3 il comprensorio - 4 dall'espansione al recupero
5 centro storico - 6 dall'800 a oggi - 7 qualificazione - 8 sistema informativo - 9 mobilità e servizi
10 nuove espansioni - 11 aree strategiche - 12 centro storico obiettivi - 13 piani operativi
14 piani di settore e progetti pilota - 15 qualificazione dell'esistente - 16 partecipazione cittadini


Piano Regolatore Generale Storico del Comune di Modena

Tesi n° 14
La qualificazione dell'esistente:
Piani di settore e Progetti pilota

Piani di settore per la riorganizzazione delle specifiche funzioni urbane: dal traffico, agli impianti sportivi ai servizi sociali.
Progetti pilota per la realizzazione della qualificazione diffusa: piste ciclabili, arredo urbano, superamento delle barriere architettoniche. Una più incisiva attenzione al problema della immagine della città.

 
I Piani di Settore
Accanto ai piani operativi e ai progetti planovolumetrici per le aree strategiche la riorganizzazione della città viene attuata anche attraverso piani di settore.
Si tratta di piani orizzontali che, tenendo conto delle modificazioni intercorse nella dinamica demografica e nella realtà economica-sociale e muovendo dall'assetto previsto con il piano strutturale e dalle specificazioni definite con i piani operativi, intervengono al livello dell'intera città per definire la riorganizzazione di specifiche funzioni urbane. Sono piani di settore, ad esempio, il piano del traffico, il piano dei servizi, il piano dell'edilizia scolastica il piano degli impianti sportivi, il piano del trasporto pubblico, i piani per l'edilizia residenziale e per gli insediamenti produttivi, e altri.
 
I progetti pilota
La qualità urbana, oltre che dalla organizzazione generale della città e dei quartieri e dalla consistenza degli edifici, dipende in modo rilevante da un complesso di elementi apparentemente minori, ma che caratterizzano profondamente la vivibilità dell'ambiente urbano: la presenza di piste ciclabili e di percorsi e zone pedonali; la disponibilità di spazi per la sosta ed il ricovero dei veicoli, l'assenza di barriere architettoniche, la qualità dell'arredo urbano, la stessa qualità formale dell'edilizia e dell'ambiente.

Figura 31
  Figura 31 - Il sistema dei percorsi per biciclette.
Questo progetto pilota integra la previsione di tracciati nuovi ed il potenziamento della rete esistente, estesa ma inefficiente.
Il Piano Regolatore è quindi in condizione di integrare al proprio interno un progetto compiutamente sviluppato e verificato.
 

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Figura 32
  Figura 32 - Barriere architettoniche: studi compiuti in collaborazione con l'Università hanno sperimentato nel centro e su di un'area campione i metodi appropriati a progettare un ambiente accessibile a tutti. Anche in questo caso il Piano Regolatore può fondare la propria normativa su di un solido riferimento.  

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Figura 33
  Figura 33 - L'immagine della città. Le ricerche preparatorie per il Piano Regolatore hanno fornito criteri e indicazioni operative per accrescere la qualità dell'immagine urbana, particolarmente al margine della città.
La figura illustra le i risultati che si possono ricercare con l'uso di alberature.
 

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A tale scopo sono stati elaborati studi e "progetti pilota" per definire piani e criteri di intervento che potranno trovare specifica e diretta attuazione da parte dell'Amministrazione Comunale, ma che dovranno essere assunti come obiettivi vincolanti nei piani operativi.
Il processo di riorganizzazione urbana diviene in tal modo occasione per realizzare quegli interventi che nel passato hanno ricevuto minore attenzione, a causa del prevalente impegno dell'Ente Locale sui problemi quantitativi e sulle allora più pressanti problematiche delle abitazioni, dei servizi sociali, dello sviluppo economico.
Particolare cura dovrà essere dedicata al problema della immagine della città, superando situazioni di confusione visiva, di incompiutezza e di degrado, perseguendo un più elevato livello di qualità globale dell'ambiente urbano.
A tale scopo un contributo determinante potrà derivare dall'attivazione di metodi e di momenti operativi che perseguano un maggiore coinvolgimento e contributo delle competenze professionali e culturali esistenti nella città.

 
 
 
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