Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Modena nel 2000
 


1 fine espansione - 2 Modena fra 10 anni - 3 il comprensorio - 4 dall'espansione al recupero
5 centro storico - 6 dall'800 a oggi - 7 qualificazione - 8 sistema informativo - 9 mobilità e servizi
10 nuove espansioni - 11 aree strategiche - 12 centro storico obiettivi - 13 piani operativi
14 piani di settore e progetti pilota - 15 qualificazione dell'esistente - 16 partecipazione cittadini


Piano Regolatore Generale Storico del Comune di Modena

Tesi n° 2
Modena fra dieci anni

5.000 alloggi, 300 sedi per attività produttive, 180.000 mq. di uffici sono le previsioni per il prossimo decennio.
Il più contenuto fabbisogno di una città che ha esaurito la fase dello sviluppo quantitativo può trovare risposte nel recupero dell'esistente.

 
Dalla fine degli anni '70 l'intensità delle trasformazioni sociali si è progressivamente attenuata; si prevede che la città di Modena, nel prossimo decennio, diminuisca di circa 5.000 abitanti.

Figura 4
  Figura 4 - L'incremento di popolazione e la produzione edilizia, dopo gli aumenti massimi degli anni '60, hanno avuto un progressivo rallentamento.
Si prevede che nel prossimo decennio la popolazione diminuisca di circa 5.000 unità e che la produzione edilizia si attesti sulle 500 abitazioni come media annua.
 

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Da qui al 2000 Modena non dovrà quindi confrontarsi con processi straordinari di espansione e di crescita, quali siamo stati assuefatti a vivere negli ultimi trent'anni, ma con domande differenziate.

Figura 5
  Figura 5 - Il confronto fra la città esistente e la ulteriore crescita prevedibile nel futuro mostra come, diversamente dagli anni '60 e '70, l'espansione rappresenti una quota esigua nel contesto urbano.  

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Accanto ai bisogni quantitativi si pongono esigenze di trasformazione: alla richiesta di aree si somma la richiesta di centri e attrezzature a servizio dell'apparato produttivo; lo sviluppo del terziario esige strutture apposite ma anche possibilità di integrazione con i tessuti residenziali e produttivi.
L'azione di governo locale dovrà cercare risposta a queste esigenze nel quadro dell'opera assidua per il miglioramento della qualità della città e del territorio, ormai definitivamente conformati nelle dimensioni e nella struttura, ma largamente incompiuti sul piano qualitativo.
 
Il Quadro di riferimento economico sociale e i progetti di settore hanno individuato gli indirizzi del futuro sviluppo, valutando anche quantitativamente le trasformazioni attese.
 
In coerenza a queste proiezioni, il fabbisogno in materia di edilizia abitativa consisterà essenzialmente nel rinnovamento e nella qualificazione del patrimonio esistente. Si valuta infatti che la formazione di ulteriori nuclei familiari ed il rinnovamento, mediante sostituzione, del patrimonio abitativo richiederanno la realizzazione, nei prossimi dieci anni, di meno di 5.000 abitazioni, rispetto le oltre 15.000 del precedente decennio.
 
Per quanto concerne l'economia il modello di sviluppo in atto, trainato dall'industria manifatturiera, mostra difficoltà a perpetuarsi meccanicamente e segnala sintomi di crisi.
L'incremento dell'occupazione, ipotizzato in 3.500 posti di lavoro nel decennio, e lo sviluppo qualificato dell'economia dovranno quindi fondarsi in misura crescente sulla qualificazione e sul potenziamento del settore terziario, nella costituzione di un nuovo ambiente per lo sviluppo a sostegno delle grandi potenzialità della produzione industriale ed agroalimentare.
 
In termini urbanistici questi processi di riorganizzazione della produzione e dei servizi richiederanno la disponibilità di circa 180.000 mq di uffici e di circa 300 nuove sedi per attività industriali ed artigianali, che potrà sostanzialmente essere soddisfatto nell'ambito delle zone urbane già oggi destinate a tali funzioni.

 
 
 
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