Comune di Modena
Servizio Pianificazione Urbanistica   Piano Strategico dei Servizi
 

Il Piano Strategico dei Servizi
Uno strumento integrato di governo delle trasformazioni urbane

 
Premessa | Criteri progettuali | Sistema delle zone urbanistiche | Valutazione della dotazione funzionale | Sistema della mobilità | Analisi della qualità urbanistica di impianto | Verifica di sostenibilità urbanistico-ambientale | Conclusioni
 
Elaborati grafici: Individuazione delle Zone Urbanistiche | Carta della Domanda | Carta dell'Offerta | Analisi della Qualità urbanistica di impianto | Mobilità - Obiettivi - Sostenibilità
 
Delibera di Consiglio Comunale n° 24 del 15 marzo 2004 Visualizza la Delibera di Consiglio Comunale n° 24 del 15 marzo 2004 (in formato PDF) PDF 54KB


Premessa
 
Nel nuovo quadro generale che sta assumendo la pianificazione urbanistica, fondato sul dialogo fra il PIANO STRATEGICO/STRUTTURALE e le singole azioni di trasformazione costruite sulla CONCERTAZIONE fra enti istituzionali e fra questi ed i soggetti privati interessati, il modello di lavoro che si propone ha come obiettivo la definizione STRATEGICA del quadro delle sostenibilità urbanistico-ambientali, al fine di individuare le POLITICHE di intervento sul territorio, e quindi gli OBIETTIVI PUBBLICI da assumere nella concertazione delle singole azioni di trasformazione.
 
La pianificazione strategica costituisce, infatti, proprio quel livello di pianificazione che ha per scopo l'individuazione dei bisogni e delle azioni necessarie al loro soddisfacimento. In questo senso essa non può che essere il frutto della partecipazione democratica, in quanto l'individuazione dei bisogni e delle risposte ad essi, non può che costruirsi sulla condivisione. E' quindi evidente che essa, all'interno delle scelte del Piano Strutturale, si colloca a monte degli strumenti urbanistici operativi, costituendo naturale quadro di unitarietà e coerenza delle singole azioni, e fissa l'insieme degli obiettivi di pubblico interesse che la trasformazione della città, fisica e sociale, deve perseguire, rileggendone la struttura ed i bisogni e prefigurandone il quadro complessivo ed organico di adeguamento. All'interno di tale quadro ogni singolo intervento deve diventare elemento di riqualificazione di un contesto più ampio, che va al di là del suo "perimetro" specifico.
 
In questo senso essa costituisce il vero strumento di "governance" dell'amministrazione locale, esaltandone il ruolo di indirizzo e controllo dei processi e delle singole azioni.
 
Solo all'interno di questo quadro coerente è infatti possibile garantire la corretta coniugazione del rapporto pubblico-privato nella costruzione degli interventi, trovando il giusto equilibrio tra l'interesse pubblico e le attese di remunerazione economica degli operatori privati e garantendone l'efficacia.
 
All'interno di questo quadro, infatti, il "privato" può contribuire realmente alla costruzione della "città pubblica", intesa quale risposta fisica e sociale ai bisogni collettivi e diffusi, e possono essere efficacemente attivati quegli elementi di semplificazione amministrativa che riconducano il ruolo dell'ente pubblico a quello del governo dei processi, svincolandolo dall'attuazione diretta degli interventi, se non in casi di particolare interesse e specificità.
 
Partecipazione democratica, pianificazione strategica, concertazione urbanistica, rapporto pubblico-privato, semplificazione amministrativa, rappresentano, dunque, momenti integrati di un unico processo di governo della trasformazione di una città che non si espande più, ma si ripensa al suo interno, riqualificandosi rispetto a bisogni sempre nuovi. Tale processo non può che essere dinamico, in quanto legato, appunto, all'evoluzione dei bisogni e del costume sociale, e dunque dinamici dovranno essere gli strumenti di pianificazione strategica, i cui contenuti di merito varieranno nel tempo, adeguandosi alle nuove domande, all'interno di un metodo di costruzione partecipato e condiviso che ne rappresenta l'intelaiatura costante. Strumenti che contengono regole, indirizzi ed obiettivi che l'amministrazione pone alla base della costruzione delle singole politiche settoriali, per le quali la pianificazione strategica deve costituire necessario strumento di integrazione a monte senza sovrapporvisi a valle.
 
Sono, dunque, individuate le scelte di indirizzo ed i capisaldi della struttura insediativa, che dovranno, poi, condizionare le successive scelte di dettaglio. Solo nella fase attuativa, infatti, sarà possibile reperire concretamente le aree ed individuare gli interventi compatibili con i vincoli di mercato e delle risorse disponibili da parte dell'Amministrazione.
 
La forma ed i contenuti dello strumento urbanistico che meglio si adatta all'impostazione progettuale prefigurata è quella del piano-struttura che definisce congiuntamente il quadro strategico per lo sviluppo a medio termine della città e gli interventi di trasformazione prioritari ai fini del conseguimento degli obiettivi posti dal piano.
E' infatti ormai matura la consapevolezza che la risposta alla spinta dei nuovi bisogni sociali passa attraverso un adeguamento non soltanto delle politiche di intervento, ma anche dei criteri e delle tecniche della progettazione urbanistica.
In particolare è lecito pensare che sia possibile ribaltare i rapporti tra sistema abitativo e sistema dei servizi, attribuendo ai servizi non solo il ruolo di sistema generatore degli assetti funzionali e delle qualità urbane complessive, ma anche dell'articolazione territoriale delle nuove previsioni insediative sulla base di una verifica di sostenibilità urbanistico-ambienale condotta a monte delle scelte di pianificazione.
Impostata in questo modo, la progettazione del sistema dei servizi diventa la progettazione del telaio sul quale riqualificare la città, e sul quale si concentrano i significati ed i valori di maggiore pregnanza sociale. La continuità, la compiutezza e la riconoscibilità di questo telaio permette di ritrovare coerenza tra le diverse categorie di servizi e tra queste e gli altri elementi della struttura urbana, ed al tempo stesso consente di articolare la città in parti senza perdere il senso dell'insieme. L'interpretazione del tessuto urbano attraverso uno schema di struttura consente inoltre di selezionare gli ambiti sui quali è necessaria una guida attiva dei processi di trasformazione e quelli per i quali è sufficiente un controllo indiretto attraverso l'utilizzazione dei tradizionali strumenti di normativa urbanistica.

 
 
 
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